lunedì 2 febbraio 2015

Ah ! La vanità!!!

La bella e malvagia matrigna di Biancaneve interrogava il suo specchio magico, gonfia di superbia e più che convinta del suo infallibile fascino. "Tutto ciò che è umano è soggetto all'umana vanità" diceva Johannes Brahms. E come dargli torto? Di esempi di vanità ne sono piene le letterature, le mitologie, le tradizioni di tutto il mondo. Dalla bella Cassiopea, convinta di essere più bella delle Nereidi, figlie di Poseidone, fino all'affascinante Narciso, giovane tanto innamorato del suo aspetto al punto di restarne vittima. Che dire poi di Dorian Gray, così geloso della sua bellezza da desiderare che un ritratto potesse portare il peso del tempo e delle sue dissolutezze? Ma quante Cassiopee e quanti Narcisi ci sono ancora oggi! Freddi, insensibili, ma molte volte anche sciocchi, ingenui, troppo presi dal culto di se stessi,tanto da perdere il contatto con la realtà fino a costruirsi un castello di cui restano essi stessi prigionieri. Ma cos'è la vanità? Nietzsche affermava " La vanità è la più vulnerabile delle cose e tuttavia la più invincibile", ma qualcun altro osservava che "Un uomo o una donna pieni di sè sono sempre vuoti". François de la Rochefoucauld ci fornisce due innegabili verità: " Ciò che rende insopportabile la vanità è che offende la nostra " e " Se non fosse accompagnata dalla vanità, la virtù non andrebbe molto lontano". Forse è anche vero che per giungere alla vanità bisogna passare per le tortuose strade dell'ambizione, dell'esibizionismo. E molto spesso si percorrono i sentieri del senso dell'esclusività, di onnipotenza! Commodo, imperatore, figlio di Antonino Pio,era talmente frivolo e vanitosamente capriccioso da farsi ritrarre come Ercole con la pelle di leone senza curarsi delle sorti dell'Impero. Ma i grandi totalitarismi del '900 non si reggevano sulle spietate basi dell''ostentazione? Profondamente criticata e condannata dalla Chiesa(ahimè quante maschere ancora oggi nelle celebrazioni liturgiche!),la vanità,vero motore della società odierna, è contrapposta all'umiltà! Come si fa a negarlo? Passeggiare in centro sfoggiando al polso un nuovo Rolex e ai piedi un paio di mocassini firmati Burberry fa sentire decisamente più appagati! Lo stupore e l'invidia suscitati sono un piacere inebriante per il vanitoso. Ma la vanità , proprio come un serpente che si morde la coda, fa rimanere incastrati nei suoi stessi ingranaggi.E, in genere,i vanitosi diventano schiavi della loro stessa ossessione,provano solo un'illusione di felicità e inevitabilmente vivono una condizione di profonda tristezza!

Nessun commento:

Posta un commento