venerdì 27 dicembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" I ROM...IL LAGER....LA LORO POESIA !

Ad Auschwitz c'era una casa

Ad Auschwtiz c'era una casa
E c'era mio marito imprigionato
Seduto, seduto si lamentava
E pensava a me
Oh, tu uccello nero
Porta le mie lettere
Portale, portale a mia moglie
Perchè sono imprigionato ad Auschwitz

Ad Auschwitz c'era una grande fame
E noi non avevamo nulla da mangiare
Nemmeno un pezzo di pane
E la guardia del blocco è cattiva!

                 Ruzena  Danielova




Auschwitz

Faccia incavata
occhi oscurati
labbra fredde;
silenzio.
Cuore strappato
senza fiato,
senza parole,
nessun pianto !

            Santino Spinelli


Hanno calpestato il violino zingaro

Hanno calpestato il violino zingaro
cenere zingara è rimasta
fuoco e fulmini
salgono al cielo:

Hanno portato via gli zingari
i bambini divisi dalle madri
le donne dagli uomini
hanno portato via gli zingari.

Jasenovac è piena di zingari
legati a pilastri di cemento
pesanti catene ai piedi e alle mani
nel fango in ginocchio.

Sono rimasto a Jasenovac
le loro ossa
denuncia di disumanità
altre albe schiariscono il cielo
e il sole continuava a scaldare gli zingari.

                                  Rasim Sejdic

Olocausto dimenticato

Silenzio, desolazione, oscura notte.
Il cielo è cupo, pesante di silenzio!
Aleggia nell'aria la nenia della morte!
Da queste pietre, grigie pietre,
da ogni rovina, dalle cornici infrante
esala disperazione di sangue e lacrime:
Il mio spirito s'impiglia nel filo spinato
e la mia anima s'aggrappa alle sbarre,
prigioniera in casa nemica!
Chi sono? Nessuno! Tu chi sei? Nessuno!
Voi Sinti chi siete? Nessuno! Solo ombre,
nebbia! Nebbia che per abitudine è rimasta
prigioniera della più grande infamia
della storia dell'uomo !!!

                Anonimo

mercoledì 20 novembre 2013

LA NOVITA' EVANGELICA DI PAPA FRANCESCO di Raniero La Valle

Il comando di Dio non precipita sull’uomo dall’alto, perché “Dio è nella vita di ogni persona”, secondo quella che è la “certezza dogmatica” di papa Bergoglio, che il Concilio corrobora dicendo che entrando con Cristo nella storia “Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo”.
Una Corte ha bisogno di un re. Se il papa non fa il re, la Corte pontificia rischia l’estinzione, e dunque è costretta a combattere per se stessa. Ma non è solo la Corte: ci sono settori della Chiesa e anche del mondo secolare che erano convinti che il Concilio fosse ormai neutralizzato dopo quarant’anni di glaciazione, e sono ora allarmatissimi per l’arrivo di un papa che secondo loro – ed è un’accusa – rassomiglia al cardinale Martini, gesuita come lui. Così, mentre cresce in modo straordinario il consenso intorno a papa Francesco, è partita all’offensiva contro l’inquilino di Santa Marta.
Lefebvriani, atei-devoti, sanfedisti, anticonciliari, leghisti hanno aperto le ostilità. Il sito di Sandro Magister e dell’Espressonline ha dato spazio alle critiche. “Il Foglio” ha fatto dire a due giornalisti provenienti da Radio Maria perché “questo papa non ci piace”, ed ha accusato Francesco di eterodossia, modernismo, infedeltà alla Chiesa e adulterio con il mondo.
Intollerabile sembra a Giuliano Ferrara che Bergoglio abbia visto nella Chiesa un“ospedale da campo della misericordia al posto dell’esercito angelico di Wojtyla e della cattedra razionale di Ratzinger”. Più raffinato l’attacco del prof. Pietro de Marco di Firenze, che ha in mano tutti gli strumenti del mestiere avendone appreso le tecniche, ma non lo spirito, alla cosiddetta“scuola di Bologna” di Dossetti ed Alberigo.
Le contestazioni sono molto pesanti e proprio così aiutano a comprendere la novità evangelica del pontificato di Francesco. Si prenda ad esempio la grande controversia che è stata aperta sul richiamo di papa Francesco alla libertà.
“La questione per chi non crede in Dio sta nell’obbedire alla propria coscienza”, aveva scritto il papa a Scalfari. E qui l’accusa è di soggettivismo: perché se ciascuno deve fare ciò che la sua coscienza gli detta come bene, e combattere ciò che gli addita come male, verrebbe meno il bene inteso come valore oggettivo, ci sarebbe una sorta di immunità e ingiudicabilità della coscienza, la Chiesa perderebbe il suo mestiere di guida e controllo delle anime, non ci sarebbe più né grazia né peccato, e non resterebbe altro che una ”lotta di tutti contro tutti, una lotta strenua, perché compiuta per il bene e non per l’utile o altro contingente”. Secondo De Marco è per questo che le visioni particolari “devono essere regolate da un sovrano”, cioè da un’autorità esterna, che siano le leggi umane o la legge di Cristo, la quale “non ha alcuna sfumatura concessiva in termini individualistici”.
Qui però viene introdotto un conflitto tra eteronomia e autonomia che l’evento cristiano ha annullato inchiodandolo alla croce di Gesù. Quando papa Ratzinger ha detto che nella riconciliazione con l’età moderna, che è stata la vera “discontinuità” del Concilio, la Chiesa ha rivendicato la libertà non prendendola in prestito dall’illuminismo, ma attingendola dal suo “patrimonio più profondo”, diceva appunto questa verità fondamentale della fede: l’uomo è libero non perché si sottrae a un’autorità che gli si imponga dal di fuori, ma perché la libertà è l’immagine di Dio che Dio stesso ha impresso dentro di lui.
Il comando di Dio non precipita sull’uomo dall’alto, perché “Dio è nella vita di ogni persona”, secondo quella che è la “certezza dogmatica” di papa Bergoglio, che il Concilio corrobora dicendo che entrando con Cristo nella storia  “Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo”. Perciò la libertà di coscienza, la libertà dell’atto di fede, e le libertà anche civili e politiche che ne derivano, sono radicate nella dignità stessa dell’uomo, come ha affermato nella “Pacem in terris” papa Giovanni staccandosi dal magistero pontificio dell’Ottocento; ed è così che il tema della libertà religiosa e della libertà umana tout court giunse alla riformulazione della dottrina quale si trova in quel documento del Concilio che non a caso si intitola “Dignitatis humanae”.
In quella dichiarazione sulla libertà religiosa il Concilio Vaticano II dice che l’uomo è “tenuto ad obbedire soltanto alla propria coscienza”, e ciò viene ripreso dall’insegnamento degli Apostoli ”istruiti dalla parola e dall’esempio di Cristo” . E questo primato ed autorità della coscienza deriva dal fatto che “l’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza” che, come dice la Gaudium et Spes “è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità”; ed è Dio stesso che si fida della coscienza e si fida della libertà se, come aggiunge la Costituzione pastorale citando il Siracide, «Dio volle lasciare l’uomo “in mano al suo consiglio”».
Di molti altri gesti e parole rimproverati a papa Francesco si potrebbe richiamare l’origine nel Vangelo, nella grande tradizione e nel Concilio: segno che la posta in gioco con questo pontificato è la ripresa dell’attuazione del Concilio o il protrarsi della sua rimozione e, ancora dipiù, è l’alternativa tra legge e Vangelo, da cui dipende il senso stesso del papato e della Chiesa.

ODIO GLI INDIFFERENTI ! Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere
partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e
partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è
vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza
opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma
opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che
sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti;
è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede,
il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli
uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi
che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere
uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra
l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da
alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la
massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra
sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno
naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha
voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano
pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto
anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è
successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti.
Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone
quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere
inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura
che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che
succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa
nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono
partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti!

martedì 12 novembre 2013

PAURA E SUDDITANZA


Il ventennio berlusconiano ci ha lasciato in eredità non solo la devastazione dei valori politici e morali ma anche una generalizzata condizione di sudditanza rispetto a chi esercita il potere "da padrone delle ferriere"! Incarichi e nomine nei posti nevralgici del potere sono stati distribuiti a chi dimostrava la propria fedeltà al padrone e a chi aveva dato prova del più bieco servilismo! Un sistema di potere e una rete inestricabile di affari che hanno contaminato anche il partito democratico non solo nei gruppi dirigenti a livello nazionale ma anche nelle strutture di base del partito denominate "circoli", probabilmente perchè le intese affaristiche dovevano .....circolare nel gruppetto degli amici degli amici in stretta connessione con il notabile di turno! La Politica è stata massacrata proprio dove doveva celebrare il suo trionfo cioè nei circoli nel momento dei vari congressi in cui le varie mozioni sono diventate carta straccia, sacrificate alla conta di iscritti inesistenti e di delegati-sudditi dei vari Kapo, impegnati a prendere possesso delle varie poltrone a cominciare dalle segreterie e dei vari direttivi di circolo. Sia a destra che a sinistra aleggia quà e là  la paura del suddito, che non riesce a rialzare la schiena in quanto schiacciato da chi, senza alcun pudore, utilizza il potere economico personale per comprare e per corrompere e da chi, in ragione del proprio ruolo, mette in atto il sistema del voto di scambio! Sudditanza e paura investono soprattutto i giovani ,che non avendo nemmeno una personale autonomia economica, si guardano bene dal contrastare il notabile o il faccendiere di turno! Chi pone il problema di una cittadinanza irrispettosa del potere o di un risveglio culturale e politico in questo momento storico rischia di fare la figura del don Chisciotte ! Chi critica o dissente è spesso considerato "voce fuori dal coro" , un folle che non sa quel che dice. Don Sturzo a chi aveva paura si rivolgeva con il suo motto "siate liberi e forti".......è un messaggio che va indirizzato a tutti indistintamente.....alle varie associazioni anch'esse attanagliate dalla paura, sia quelle laiche che quelle religiose, ai giovani che si sentono umiliati, a chi in ragione del proprio ruolo potrebbe operare per una società più libera e più democratica. Si tratta di non lasciare solo chi opera per il cambiamento e soprattutto di acquisire la consapevolezza che tutti insieme è possibile far crollare il potere degli analfabeti politici e degli affaristi !!!

venerdì 8 novembre 2013

ULIVI.....ULIVO......PD E BATTERIO-KILLER !!!

7 novembre 2013 alle ore 15.21
E' accaduto come ai nostri poveri ulivi (incredibile la simbologia!)...un batterio killer  ha contagiato irrimediabilmente anche il PD nel momento della sua fondazione! Nel caso degli ulivi forse si brancola ancora nel buio e non si sa ancora come debellare il batterio, nel caso del PD il batterio non solo si è evidenziato nella sua drammaticità nell'atto di nascita ma in tanti sono riusciti anche a dargli un nome......P come Potere e  A come Affari !!! Il PD non nasce dalla base.....nasce dall'incontro di due gruppi dirigenti...Margherita e DS....che apparentemente parlano di partito plurale e progressista...in realtà si concentrano tutti sulla spartizione delle poltrone attraverso Consorterie chiamate Correnti...non di pensiero....correnti intese come conti correnti!!! Questi dirigenti hanno lasciato il segno dal vertice fino a toccare la base del Partito Democratico, contaminando anche quella parte sana del partito....presente nei vari circoli in tutto il Paese! Si è affermata sempre più l'idea che il partito o il sindacato è solo il trampolino di lancio per i traguardi più ambiziosi o nei Consigli d'Amministrazione o per qualche poltrona nei vari Consigli Comunali, Provinciali, Regionali, riscaldata per qualche anno, in attesa del gran salto in Parlamento!!! Certo.....si dirà che non si può fare di ogni erba un fascio ma è innegabile che, se oggi il Partito è un ammasso di rovine,ciò è dovuto al fatto che dappertutto clientelismo, arrivismo, familismo hanno fatto terra bruciata dei valori fondamentali di una politica con la P maiuscola! I segretari a livello nazionale sono stati fatti fuori dai notabili del partito in rapida successione.......nei circoli i vari segretari, anche quelli regolarmente eletti, si sono subito asserviti ai potentati locali...spesso controllori non solo del partito ma anche gestori diretti a livello amministrativo! Una rete di poteri che, nel tempo, si sono intrecciati tanto da risultare inestricabili ........con uno spettacolo desolante di circoli usati alla bisogna, con congressi-farsa gestiti dai signori delle tessere, con rapporti sempre più stretti tra le correnti del partito e i poteri finanziari!!! No.....se questo è stato il percorso tracciato dai notabili.....a tutti i livelli......oggi non possiamo meravigliarci nè dei 101 impallinatori di Prodi nè di aver portato questo partito all'alleanza...terrificante con chi ha portato il Paese alla rovina!!!  Rimane...dopo questa devastazione di idee e di valori, forse ancora una minoranza a cui spetta il compito non solo di celebrare la fine ingloriosa di un PD mai nato ma anche di cercare nuove vie,non solo per salvare il patrimonio culturale della Sinistra, ma anche per combattere e isolare il sistema melmoso dell'affarismo e dell'antipolitica !!!

martedì 22 ottobre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" Cap.7 LO ZIGEUNERLAGER...........L'OLOCAUSTO DIMENTICATO !

Il lager per famiglie Rom....lo Zigeunerlager viene costruito dopo il Decreto della rappresaglia dei Rom firmato da Heinrich Himmler.
Questo il decreto.............Ufficio di sicurezza del Reich, Berlino, 29 gennaio 1943
Ordine Espresso a : Direttori delle Direzioni di Polizia Criminale o ai loro collaboratori.
Oggetto : Trasferimento di meticci zingari, di zingari rom e di zingari dei Balcani in un campo di concentramento.

Per ordine del Capo delle SS del 16 Dicembre del 1942 i meticci zingari, gli zingari rom e le tribù zingare di origine balcanica, i cui membri non hanno sangue tedesco, saranno selezionati e trasferiti in un campo di concentramento. Il trasferimento sarà effettuato senza tener conto del grado di meticciato verso il lager di AUSCHWITZ (campo degli zingari). Per le circoscrizioni delle Alpi e del Danubio, la questione zingara sarà oggetto di un regolamento particolare. Le misure che concernono le tribù zingare Sinte di razza pura e le tribù di zingari Talleri considerati di razza pura, restano riservate a ulteriori trattamenti.

Lo Zigeunerlager è costruito all'interno del settore B2e di Auschwitz-Birkenau ed è immediatamente circondato da filo spinato elettrificato con alta tensione perchè i prigionieri zingari dovevano essere separati dal resto dei deportati presenti nella località polacca. I Rom sono in 32 baracche con due blocchi cucina, 14 edifici in muratura con bagni e latrine.
Dal 1943 al 1944 nel lager sono registrati 10.094 uomini e 10.888 tra donne e bambini! A loro bisogna aggiungere altri 2.000 deportati non registrati per un totale di 23.000 unità! In questo lager sono poi rinchiusi anche i semizingari ossia coloro che erano stati arruolati nella "Wehrmacht", talvolta anche decorati! Una volta marchiati e rasati a zero e fotografati, i Rom, poichè inizialmente non è previsto il loro sterminio,hanno un trattamento migliore rispetto agli altri prigionieri. Nel luglio del 1943 Himmler, dopo una visita al lager dei Rom, avendo anche riscontrato un'epidemia infantile di noma, dà l'ordine di annientarli! Lo Zigeunerlager sarà chiuso nel maggio del 1944.....nel frattempo una parte degli zingari tedeschi furono sistemati nel campo-base e nello stesso giorno 2.900 furono uccisi nelle camere a gas del crematorio V !
Le vittime dello Zigeunerlager sono circa 21.000 ! Una canzone zingara dice : " Ci hanno fatto entrare attraverso il portone......ci fecero uscire dai comignoli!".

lunedì 14 ottobre 2013

IL TRIONFO DELL'INDIVIDUALISMO IN UNA COMUNITA' SMARRITA !!!


Nel nostro Paese, spesso, sono i peggiori ad essere chiamati al governo della cosa pubblica....è una constatazione che ormai fanno in tanti e, del resto ,se non avessimo avuto una pessima classe dirigente in questi ultimi vent'anni..non sapremmo oggi spiegarci il perchè di una crisi morale prima che politica ed economica !Generalmente i peggiori conquistano il potere quando una Comunità non si pone affatto il problema di sbarazzarsi della personalizzazione della politica. L'individualismo in politica fa sempre a meno dei partiti in quanto il leader ha come punto di riferimento soltanto se stesso e i suoi fidati elettori e non un partito, che è il luogo dove il potere assoluto del leader è generalmente contrastato e quindi limitato! Quando una Comunità si è riconosciuta nella personalizzazione della politica per decenni, i danni sono rilevanti al tessuto sociale e all'economia di quel paese o di quella città. Se poi la leadership si è affermata con la violenza del linguaggio e con la diffusione dei veleni nella Comunità, ciò vuol dire che era già ben predisposto il terreno da parte di una subcultura del corpo sociale, in cui elementi...... particolarmente apprezzati.... sono sempre stati il basso grado d'istruzione e il pressapochismo valoriale e politico! E la domanda che emerge prepotente, dopo venti o trent'anni di "dittatorelli" in politica, è terribile ....sarà un giorno possibile ripristinare la convivenza sociale e il sistema democratico in una Comunità che non ha mai avviato seriamente  un bel percorso di cittadinanza attiva? Spesso, anche in un piccolo paese, il problema è innanzitutto di capire su cosa si possa fondare il carisma e la leadership di personaggi alla Scilipoti o alla Raggi...........qualcuno a volte si chiede...... perchè questi degni rappresentanti dell'analfabetismo politico riscuotono un certo successo a cui fa seguito un largo consenso ? Una Comunità che soffre di una lunga deprivazione culturale, sociale e politica, purtroppo, non solo non riesce ad alzare la testa di fronte a chi grida nelle piazze e inveisce contro l'avversario di turno ma spesso nutre un senso di venerazione della mediocrità! Spesso diventa rilevante in alcuni (che cittadini non sono) il riconoscersi nel Kapo e nelle sue volgarità perchè vedono in lui il segno di un riscatto sociale e persino culturale ...........addirittura una concomitanza di interessi laddove è fin troppo evidente che è inesistente ! Per una città o un piccolo centro che ha vissuto e vive queste difficoltà.... la notte sarà molto lunga, anche perchè chi di dovere, pur avendone i requisiti culturali , politici e persino umani e spirituali, rimane in un silenzio assordante di fronte al degrado politico, sociale e morale, che, nel tempo, ha eroso il senso più profondo delle relazioni e dell'identità di una Comunità!!!

venerdì 11 ottobre 2013

UNA COMUNITA' PUO' RECUPERARE IL SENSO DELLA RELAZIONE ?

Come ricostruire le relazioni e l'impegno sociopolitico in una Comunità dilaniata da lotte intestine, tra gruppi avvinghiati ad alcune figure carismatiche? Tante piccole Comunità, forse anche il paese in cui vivo, non riescono a trovare una via d'uscita dal degrado socioeconomico e morale perchè considerano irrilevante il degrado delle relazioni. La qualità della vita di una Comunità è direttamente proporzionale al miglioramento delle relazioni fra le persone, fra i gruppi, fra le varie associazioni. Ma quando le relazioni migliorano? Quando si passa dal trascendimento degli interessi particolari e dell'autoreferenzialità alla produzione di servizi concreti e di beni relazionali collettivi, accumulando capitale sociale e disponibilità umana da mettere al servizio degli altri. Ma qual è la motivazione che può spingere i cittadini di una piccola Comunità a prendere parte a processi di costruzione collettiva? E' il senso di appartenenza, è quel sentirsi parte ,che mette in moto riconoscimenti e reciproci affidamenti , quel guardarsi negli occhi e dirsi "sì, insieme ce la possiamo fare"! Ma se non sono ancorati fortemente i legami e i sentimenti di Comunità in cui i cittadini ritrovano le proprie radici di senso...allora anche le "belle iniziative"....come quelle delle Consulte o la proliferazione associazionistica non riescono a creare le condizioni per lo sviluppo della realtà economica, politica e sociale. La qualità delle azioni in una Comunità è strettamente dipendente dalla qualità dei legami che i singoli e i gruppi riescono a stringere fra loro. Quando non si avviano processi di chiusura autoreferenziale, l'interazione mette in rete idee, risorse e possibilità di soluzioni dei problemi comuni, producendo responsabilità per il Bene Comune.Spesso....dopo campagne elettorali in cui hanno prevalso le invettive personali e non le proposte per la rinascita morale ed economica della Comunità, le divisioni non solo restano come profonde ferite ma si aggravano perchè non esiste più un clima di fiducia e di riconoscimento reciproco. In questo caso, invece, si dovrebbe favorire un grande processo di apprendistato educativo alla cittadinanza, prefigurando percorsi (delineati da chi amministra e da tutte le associazioni, nessuna esclusa) che consentano a tutti i soggetti sociali di formarsi in quanto cittadini. In definitiva....si tratta di far nascere un'identità collettiva solidale e cooperativistica , che non si può verificare solo nelle ricorrenze tradizionali civili e religiose, ma dovrebbe essere sempre il fiore all'occhiello per una Comunità che si vuole bene. Per concludere.....se si vuole dare il via a un concreto processo di cambiamento, in una grande assemblea in cui nessuno è escluso, in un confronto libero e appassionato sui problemi della Comunità, si recuperi.....senza infingimenti e diffidenze reciproche..... il senso di appartenenza alla Comunità (abbandonando le appartenenze legate a interessi particolari o a personaggi "carismatici".....queste appartenenze si alimentano con i veleni e si esaltano con le divisioni) e ci si impegni per far trionfare il senso di una cittadinanza sociale attiva!

giovedì 10 ottobre 2013

L'AGORA'.......LA DIGNITA' DELLA PAROLA !!!


La piazza...l'agorà, il luogo per eccellenza della Politica, dell'incontro e del confronto delle idee, il luogo della democrazia diretta, quando, tanto tempo fa, i cittadini erano chiamati a decidere sui problemi concernenti la polis ossia la comunità! La piazza era il simbolo della democrazia, era il luogo dell'esaltazione della parola nelle straordinarie orazioni che erano impregnate sì di vis oratoria ma anche e soprattutto di amore per la cosa pubblica e di rispetto della dignità di chi argomentava con opinioni diverse sui temi oggetto del confronto nella piazza! La piazza dovrebbe anche oggi essere il luogo sacro in cui si costruisce la democrazia, in cui ci si educa all'esaltazione dei valori della convivenza civile, alla consapevolezza della ricchezza del confronto delle idee e delle proposte per la crescita umana, spirituale e civile della Comunità. Quando i cives perdono il ben dell'intelletto , facendo violenza alla dignità più profonda della parola, allora oltraggiano direttamente l'agorà, il luogo della democrazia, meritando il biasimo e il disprezzo dell'intera Comunità!

lunedì 7 ottobre 2013

LA PAURA E IL CORAGGIO ......... fiaba dedicata alle Comunità....dormienti !!!


Tanto tempo fa, in un posto nascosto del mondo, esisteva un villaggio popolato da strani abitanti. Qui vivevano le emozioni ed alcuni elementi della natura, che stanchi di essere maltrattati dall'essere umano, decisero di rifugiarsi in questo paese fantastico!
Passeggiando per i campi verdi e in fiore, si scorgevano quà e là delle casette. In una di queste abitava il Sole, in un'altra l'Amore, in un'altra ancora la Gioia e ce n'erano davvero tante. Sorprendente che tutte vivevano in grande armonia e fratellanza!
Un giorno, però, arrivò un'emozione molto potente a turbare la vita serena degli abitanti....la Paura! Più determinata che mai, questa cominciò a bussare ad ogni casetta. La prima fu quella del Sole, che venne sorpreso durante il suo momento di riposo. Toc-toc :"Chi sarà mai, a quest'ora della notte?" si chiese il Sole. Una voce rauca, cupa, tremolante e alquanto inquietante, rispose: "SONO LA PAURA, APRI LA PORTA!". Il Sole si terrorizzò, si nascose sotto il letto e non uscì più! Da quel giorno fu sempre notte!
Il giorno dopo, la Paura andò a bussare alla porta della Felicità. Anche lei si spaventò a morte e si chiuse in casa.
Da quel giorno le lacrime scendevano tremolanti sulle guance di tutti. Nessuno più...fu felice!
Orgogliosa di quanto stava accadendo, la Paura decise di rimanere nel villaggio e di portare visita a tutti gli altri abitanti, in modo da limitarli nelle loro casette.
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, essa continuava il suo cammino distruttivo, fino a quando gli abitanti si trovarono a vivere in un posto senza stagioni e senza emozioni!!!
Mancava solo una casetta alla quale non aveva ancora bussato. La Paura non sapeva chi vi abitasse ! Toc-toc :"SONO LA PAURA, FAMMI ENTRARE, MANCHI SOLO TU!". Una voce forte, ferma e sicura rispose dall'interno :"TI ASPETTAVO DA TANTO TEMPO, ARRIVO SUBITO!". Appena la porta si aprì...PUFF!!! La Paura si sbriciolò in mille pezzettini, fino a diventare cenere...e sparì per sempre!!!
Questa volta ad aprire la porta.........era stato il CORAGGIO!!!      (G.M.)

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO " DIVERSO" Cap.6 HITLER.........L'AKTION T4 E ....... LE VITE "INDEGNE" !!!

Nel 1939 Hitler sostituisce il progetto delle sterilizzazioni con quello di eutanasia dei disabili denominato "Aktion T4" (si trattava dell'indirizzo di Berlino dell'Ufficio principale del Programma, Tiergartenstrasse n,4 ). Vi è in questo progetto una motivazione di carattere economico.....lo Stato avrebbe risparmiato se non avesse più dovuto mantenere migliaia di vite.....considerate indegne dal nazismo! Pertanto all'interno dei 6 Centri principali si approntano tecniche di sterminio "efficaci" con la sperimentazione dei primi prototipi di camere a gas su paralitici, soggetti deformi, bambini microcefali o idrocefali, pazzi, malati terminali !
Ludwig Lehner, un prigioniero di guerra tedesco, ricoverato nel 1939 presso la clinica di Eglfing-Haar, in quanto testimone, racconta...... "in una corsia dove giacevano una ventina di bambini di età compresa tra 1 e 5 anni, il prof. Pfanmuller diceva "ai miei occhi di nazionalsocialista questi bambini rappresentano soltanto un peso per il nostro popolo.Non possiamo farli fuori con i veleni o le inezioni....offriremmo alla stampa straniera nuovo materiale contro di noi. Pertanto adotteremo un metodo naturale....basta ridurre gradualmente le razioni.......tra l'altro durante l'agonia sarà possibile ottenere dati più nuovi e interessanti sul comportamento dell'organismo iponutrito".
Saranno migliaia le persone coinvolte nello sterminio. I medici assumono il ruolo di carnefici ma con loro sono coinvolti direttori di istituti, infermiere, suore, autisti, funzionari del Reich. L'artefice principale dello sterminio è un certo Viktor Brack, che segue tutte le operazioni anche per individuare le tecniche "efficaci" per eliminare i malati.
Hitler interrompe lo sterminio il 24 agosto 1941, anche per le proteste della Chiesa tedesca.....in realtà i malati di mente e i disabili continuano ad essere sterminati nei campi di concentramento fino alla fine della guerra,uccisi con iniezioni letali o fatti morire di fame !
Tra il 1939 e il 1945 persero la vita circa 300.000 persone, "vite indegne" per il Nazismo !!!

domenica 6 ottobre 2013

MALATTIE RARE......BISOGNA SAPER FARE RETE!

i in: Il Fatto Quotidiano > Scienza > Malattie rare, ...

Malattie rare, network europeo per diagnosi e ricerca: “Bisogna saper fare rete”

“Le malattie rare - ha sottolineato il genetista e presidente del Magi, Matteo Bertelli - sono un argomento su cui occorre agire con uno sguardo ampio e collaborativo. Ci sono malattie così rare o poco conosciute che non è pensabile che ogni paese possa avere laboratori in grado di fare ed interpretare analisi genetiche così complesse"

Analisi e Ricerca
Ai nastri di partenza un network europeo per la diagnosi e la ricerca sulle malattie rare. L’iniziativa, promossa dall’Istituto per la diagnosi, ricerca e cura delle malattie genetiche e rare Magi, è stata presentata oggi a Bruxelles nella sede europea della Regione Trentino-Sud Tirolo.
“Le malattie rare – ha sottolineato il genetista e presidente del Magi, Matteo Bertelli – sono un argomento su cui occorre agire con uno sguardo ampio e collaborativo. Ci sono malattie così rare o poco conosciute che non è pensabile che ogni paese possa avere laboratori in grado di fare ed interpretare analisi genetiche così complesse. Bisogna saper fare rete in un’ottica europea e dove possibile fare in modo che a viaggiare siano i campioni, opportunamente raccolti e trattati, e non i pazienti che già vivono numerosi disagi. Per questo abbiamo deciso, seguendo l’esempio di quanto già da noi realizzato in Italia per le malattie rare della retina, di creare un network europeo per la diagnosi e la ricerca sulle malattie rare in Europa”.
La sanità europea, ha rilevato l’esperto, “almeno sulla carta, è ormai una realtà e lo sarà ancora di più da ottobre, quando anche l’Italia dovrà recepire la direttiva sull’assistenza transfrontaliera. Dobbiamo però fare in modo che questi diritti dei pazienti siano tali anche nella pratica e che i malati rari abbiano in tutti i paesi una maggiore uniformità di diritti, primo tra tutti quello di avere una diagnosi per la propria malattia. Credo inoltre che sia necessario lavorare per la costruzione di un minimo comun denominatore delle legislazioni in tema di malattie rare fra i vari paesi europei”. Sempre nell’ambito della costruzione del network europeo, Magi sta anche lavorando all’apertura a Tirana (Albania) di un centro trasfusionale.

sabato 5 ottobre 2013

COMUNITA'.......COESIONE SOCIALE...........PRATICHE VIRTUOSE !

Una Comunità si apre alle pratiche virtuose quando vive relazioni positive di straordinaria coesione sociale. Talvolta anche piccole Comunità hanno difficoltà non solo a progettare pratiche virtuose ma persino a percepire il senso più profondo del Bene Comune perchè "dilaniate" dalle divisioni,determinate dalla personalizzazione della politica e dallo sventolio della propria bandiera o della bandiera del proprio gruppo d'interesse! Una cultura individualista e l'indebolimento delle relazioni di solidarietà a tutti i livelli, l'affermazione del motto antidemocratico"chi non è con me è contro di me" , le fratture persino a livello "intergenerazionale", unitamente ad una verbosità volgare e irrispettosa della sensibilità dell'altro, diventano ostacoli....muri d'incomprensione che si riflettono negativamente non solo sulla qualità delle relazioni ma conducono al degrado sociale, culturale e,di conseguenza, economico della Comunità. Sarebbe bello e significativo che una Comunità cominciasse a parlare di pratiche virtuose per il reperimento di fondi in un momento di grave crisi economica e finanziaria per le varie realtà locali.  Una Comunità in primo luogo dovrebbe attivarsi per la promozione di progetti che migliorino e sviluppino i rapporti sociali, deteriorati dalle autoreferenzialità anche a livello associativo e dai comportamenti di servilismo e di arrivismo, messi in mostra per la compiacenza dei "potenti" di turno! Ai progetti di coesione sociale non servono atti estemporanei e spesso inconcludenti di un volontarismo fine a se stesso....... non solo non si creano le premesse per superare le divisioni ma spesso diventa alibi perchè nulla cambi!Occorre, invece, impegnarsi per comprendere le ragioni di una Comunità bloccata nella sua latente voglia di relazioni positive e per definire una strategia culturale coraggiosa , gestita dalle parrocchie e dalle varie associazioni, volta a superare la pseudopolitica dei personalismi e delle diffidenze reciproche per gettare le basi di una solida coesione sociale e quindi del percorso delle pratiche virtuose , scritto a più mani (Comune, associazioni, partiti, singoli cittadini).

giovedì 3 ottobre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO " DIVERSO" CAP. 5 ROM.......VOLK........E ROMANTICISMO TEDESCO !

La persecuzione e il genocidio dei Rom sono la conseguenza di un complesso di idee che si pone alla base dell'intero Reich hitleriano. Nel concetto di Volk c'è tutta l'essenza del romanticismo tedesco. Il corrispettivo italiano "popolo" non traduce pienamente il termine Volk che ha mille sfaccettature!
Quando nasce il romanticismo tedesco la parola "Volk" indica un insieme di individui che hanno gli stessi costumi, la stessa lingua e lo stesso sangue. Ma non solo.....questi individui costituiscono insieme un tutt'uno con la più segreta natura dell'uomo.  L'elemento fondamentale nel concetto Volk è il legame tra l'animo umano e il suo ambiente naturale, un legame che non è universale ma riguarda soltanto l'entità nazionale tedesca. Quindi, quando si parla di natura nel romanticismo tedesco, si intende il paesaggio, non in senso universale, ma il paesaggio germanico, l'unico che comprende in sè gli ideali di forza, purezza e libertà. La contemplazione del paesaggio consente all'individuo di sottrarsi a tutti quei valori che allora erano racchiusi nel crescente sviluppo tecnico e industriale del 1800. Pertanto nel termine Volk c'è soprattutto una sorta di nostalgia arcadica con un evidente invito all'uomo a ricercare e a rivalutare le proprie radici!
Simbolo di questo radicamento è l'albero che affonda le proprie radici nel suolo, in contrasto con lo sradicamento, che, per l'ideologia "Volk",  rappresenta il criterio di discriminazione e di esclusione per eccellenza! Di conseguenza ogni straniero...e in particolar modo i Rom....avevano l'etichetta di sradicati in quanto privi di radici. Era la condanna definitiva per tutti i popoli nomadi! Nella ideologia "Volk" erano altresì comprese le grandi imprese medioevali dei teutonici nonchè gli ideali guerreschi di libertà e conquista, di indipendenza e di autonomia, che servivano a rafforzare il senso di appartenenza all'ambiente teutonico.

giovedì 26 settembre 2013

C'ERA UN PAESE..........(ITALO CALVINO)

 C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, ne’ che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti piu’ o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perche’ quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si e’ piu’ capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente, cioe’ chiedendoli a chi li aveva in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori, in genere gia’ aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo di una sua autonomia. Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perche’ per la propria morale interna, cio’ che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito, anzi benemerito, in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalita’ formale, quindi, non escludeva una superiore legalita’ sostanziale. Vero e’ che in ogni transazione illecita a favore di entita’ collettive e’ usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l’illecito che, per la morale interna del gruppo era lecito, portava con se’ una frangia di illecito anche per quella morale. Ma a guardar bene, il privato che si trovava ad intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro di aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioe’ poteva, senza ipocrisia, convincersi che la sua condotta era non solo lecita ma benemerita. Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale, alimentato dalle imposte su ogni attivita’ lecita e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare. Poiche’ in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta, ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse), la finanza pubblica serviva ad integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attivita’ che sempre in nome del bene comune si erano distinte per via illecita. La riscossione delle tasse, che in altre epoche e civilta’ poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza di atto di forza (cosi’ come in certe localita’ all’esazione da parte dello Stato si aggiungeva quella di organizzazioni gangsteristiche o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori, pur provando anziche’ il sollievo del dovere compiuto, la sensazione sgradevole di una complicita’ passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attivita’ illecite, normalmente esentate da ogni imposta.
Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva di applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto fino ad allora le loro ragioni per considerarsi impunibili. In quei casi il sentimento dominante, anziche’ di soddisfazione per la rivincita della giustizia, era il sospetto che si trattasse di un regolamento di conti di un centro di potere contro un altro centro di potere. Cosi’ che era difficile stabilire se le leggi fossero usabili ormai soltanto come armi tattiche e strategiche nelle guerre tra interessi illeciti oppure se i tribunali per legittimare i loro compiti istituzionali dovessero accreditare l’idea che anche loro erano dei centri di potere e di interessi illeciti come tutti gli altri. Naturalmente, una tale situazione era propizia anche per le associazioni a delinquere di tipo tradizionale, che coi sequestri di persona e gli svaligiamenti di banche si inserivano come un elemento di imprevedibilita’ nella giostra dei miliardi, facendone deviare il flusso verso percorsi sotterranei, da cui prima o poi certo riemergevano in mille forme inaspettate di finanza lecita o illecita. In opposizione al sistema guadagnavano terreno le organizzazioni del terrore che usavano quegli stessi metodi di finanziamento della tradizione fuorilegge e con un ben dosato stillicidio d’ammazzamenti distribuiti tra tutte le categorie di cittadini illustri e oscuri si proponevano come l’unica alternativa globale del sistema. Ma il loro effetto sul sistema era quello di rafforzarlo fino a diventarne il puntello indispensabile e ne confermavano la convinzione di essere il migliore sistema possibile e di non dover cambiare in nulla. Cosi’ tutte le forme di illecito, da quelle piu’ sornione a quelle piu’ feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilita’ e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto. Avrebbero potuto, dunque, dirsi unanimemente felici gli abitanti di quel paese se non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti.
Erano, costoro, onesti, non per qualche speciale ragione (non potevano richiamarsi a grandi principi, ne’ patriottici, ne’ sociali, ne’ religiosi, che non avevano piu’ corso); erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso, insomma non potevano farci niente se erano cosi’, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno al lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione di altra persone. In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre gli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare. Sapevano che fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtu’ sono cose che riscuotono troppo facilmente l’approvazione di tutti, in buona o in mala fede. Il potere non lo trovavano abbastanza interessante per sognarlo per se’ (o almeno quel potere che interessava agli altri), non si facevano illusioni che in altri paesi non ci fossero le stesse magagne, anche se tenute piu’ nascoste; in una societa’ migliore non speravano perche’ sapevano che il peggio e’ sempre piu’ probabile.
Dovevano rassegnarsi all’estinzione? No, la loro consolazione era pensare che, cosi’ come in margine a tutte le societa’ durate millenni s’era perpetuata una controsocieta’ di malandrini, tagliaborse, ladruncoli e gabbamondo, una controsocieta’ che non aveva mai avuto nessuna pretesa di diventare "la" societa’, ma solo di sopravvivere nelle pieghe della societa’ dominante ed affermare il proprio modo di esistere a dispetto dei principi consacrati, e per questo aveva dato di se’ (almeno se vista non troppo da vicino) un’immagine libera, allegra e vitale, cosi’ la controsocieta’ degli onesti forse sarebbe riuscita a persistere ancora per secoli, in margine al costume corrente, senza altra pretesa che di vivere la propria diversita’, di sentirsi dissimile da tutto il resto, e a questo modo magari avrebbe finito per significare qualcosa di essenziale per tutti, per essere immagine di qualcosa che le parole non sanno piu’ dire, di qualcosa che non e’ stato ancora detto e ancora non sappiamo cos’e’.
L’apologo di Calvino è stato diffuso da: La nonviolenza in cammino, numero 1337 del 25 giugno 2006

mercoledì 25 settembre 2013

AMOR VELATO.....DELL'ETA' PIU' VERDE !

Amor velato dell'età più verde
culla d'irrefrenabili passioni,
di paure, d'incestuose emozioni,
amore amor che nel buio si perde!

Amor velato....innamoramento
rifugio di soffusa tetra luce
pudiche...bianche...infiammate mani
sussulti...ansanti di vietato canto!

Amore...amor mai più rivelato
amor gioioso...silenzioso...astioso
e pur nel pensier così voglioso
di visioni...di un bacio cullato!

lunedì 23 settembre 2013

IL PD? UNA FINE.....DAVVERO INGLORIOSA !


Il PD? Non è più un partito.....agli occhi di chi è osservatore ormai disincantato si presenta piuttosto come una bella torta che ...i soliti stanno cercando di spartirsi ma  non hanno ancora capito di che pasta è fatta la torta! I partiti? Non ci sono più! Il Pd esiste ormai solo per i dirigenti nazionali.....per quelli della Direzione nazionale perchè la base con alcuni dirigenti locali sono ormai concordi nell'affermare che quel partito, voluto fortemente anche da un certo Prodi, non esiste più. Dopo la tristissima vicenda dell'elezione del Presidente della Repubblica, qualcuno si augurava un Congresso in tempi ravvicinati che avrebbe dovuto sancire una separazione....un divorzio nel PD ma anche per i divorzi occorre coraggio, un coraggio che il PD non ha e non può avere in questo momento. Ora c'è solo una constatazione da fare : il PD non c'è (ma questo non interessa molto ai D'Alema e ai Fioroni) perchè in questi anni ha coltivato solo due ambizioni: quella di rafforzare i vari gruppi di potere nel partito e quella di cercare di possedere Banche con cui distribuire posti e incarichi. Sono state le uniche due ambizioni coltivate e concretizzate con grande impegno! Poi c'è il ventennio di vicinanza alla Destra del Caimano, venti anni trascorsi insieme, a destra e a sinistra sempre gli stessi uomini che, in modo naturale, hanno dato vita ad una Casta di "intoccabili" con un PD sempre pronto a fare opposizione "responsabile" cioè ad accogliere i progetti berlusconiani tanto che oggi si può affermare che il Governo attuale rappresenta la tappa finale di un percorso d' amore , che è andato via via crescendo nel tempo! Adesso insieme si preparano a dare l'assalto alla Costituzione per consolidare una straordinaria intesa che è prima culturale e poi politica! Bisogna ora celebrare un Congresso che probabilmente eleggerà soltanto un nuovo segretario e non si occuperà d'altro....del resto di cosa si dovrebbe occupare? Nemmeno del funerale del PD.....infatti quello è stato celebrato con la carica dei 101 (a proposito....e i nomi di quei signori? )

A PROPOSITO......DI FELICITA' !

Un uomo d'affari americano, in piedi sul molo di un villaggio costiero messicano, notò una barca con un pescatore a bordo. Sull'imbarcazione erano stipati diversi tonni di pinna gialla di grandi dimensioni. "Bravo"! disse l'americano "ma quanto tempo avete impiegato per catturarli?" Il pescatore rispose "solo un pò di tempo". E l'americano "Perchè non restate fuori in mare più a lungo e catturate più pesci?" "Io ho abbastanza per sostenere i bisogni immediati della mia famiglia" replicò il pescatore.
E l'americano continuò "Ma cosa fai con il resto del tuo tempo?" E il pescatore "Dormo fino a tardi, vendo il pesce, gioco con i miei figli, faccio la siesta con mia moglie e la sera faccio delle lunghe passeggiate. Poi vado in paese a trovare gli amici che suonano la chitarra e bevo un buon bicchiere di vino in loro compagnia. Io ho una vita piena e occupata...signore!". E l'americano "voi dovreste trascorrere più tempo a pescare, con il ricavato comprare una barca più grande e con il ricavato della barca più grande comprarne altre....alla fine avreste una flotta di barche da pesca!"
"Invece poi di vendere il pescato a un intermediario, bisognerebbe venderlo direttamente ai consumatori per poi comprare una fabbrica. Così potresti controllare il prodotto, la lavorazione e la distribuzione. Ascolta....lascia questo villaggio, trasferisciti a Città del messico, poi a Los Angeles e infine a New York per poter espandere l'azienda!"
Il pescatore "Ma signore.....quanto tempo occorre per fare tutto questo?"...E l'americano "15-20 anni.Ma poi c'è la parte migliore .....Trascorso il tempo necessario si annuncia una IPO (offerta pubblica iniziale) e si vendono un pò di azioni della società facendo un sacco di milioni!" E il pescatore "Milioni? E poi?"  E l'americano "Allora ci si può ritirare. Si va a vivere in un piccolo villaggio della costa dove si può dormire fino a tardi, pescare, vendere il pesce, giocare coi bambini, fare la siesta con la propria moglie, passeggiare per il paese la sera, bere un buon bicchiere di vino e suonare la chitarra con gli amici!" E il pescatore..."Ma.....signore.....tutte queste cose io le faccio già!!!"

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" Appunto....per non dimenticare I ROM.........UNO STERMINIO.....MINIMIZZATO E DIMENTICATO!!!

Guenter Lewi nel suo libro "The nazi persecution of Gypsies" afferma che lo sterminio dei Rom ad opera dei nazisti non è un vero atto di genocidio! Secondo Lewi, non si può parlare di genocidio in quanto quelle uccisioni "non facevano parte di un piano di distruzione del popolo zingaro in quanto tale"! Per lo scrittore è inaccettabile il parallelismo con la tragedia ebraica. Le affermazioni di Lewi fanno parte di quell'atteggiamento assunto a posteriori da parte della memoria storica, che, dopo la II guerra mondiale, ha usato pesi e misure differenti quando si è passati all'ingrato compito del risarcimento, prima morale e poi fisico,dei danni subiti.....si tratta di riparazioni che ancora oggi molti attendono.
Rajko Djuric, presidente della "Romanì Union", rileva che la cenere di Auschwitz non è stata pesata secondo precise verità storiche. Lo sterminio programmato di oltre 500.000 Rom e Sinti ha certamente pari dignità rispetto al dramma della Comunità ebraica! Quindi sono inutili imbarazzanti confronti e sarebbe bene chiamare le cose con il loro nome.....per non dimenticare! Personalmente ritengo che di fronte alla tragedia dei Rom occorre respingere ogni tentativo di minimizzare o di perdonare quello che è stato un orribile atto criminale! Oggi i lager di allora sono diventati luoghi commemorativi e quindi rappresentano punti d'incontro tra i rappresentanti di varie nazioni. La memoria storica degli Olocausti va consolidata nel tempo,anche nella totalità dei reati,perchè  quella memoria è uno degli aspetti più significativi sia dell'identità tedesca sia, più in generale, dell'identità di tutti noi. I luoghi della Memoria hanno un solo compito....raccontare le aberrazioni della segregazione, della discriminazione e dell'annientamento dell'uomo! Appunto.....per non dimenticare!

sabato 21 settembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" CAP.8 MA OGGI CHI SONO I ROM ?

Attualmente i Rom sono ben distinti dai Kalè e dai Sinti. I primi vivono soprattutto in Spagna e in Sudamerica e non parlano la lingua dei Rom mentre i Sinti li ritroviamo in Piemonte e in Lombardia dove parlano una lingua influenzata dall'italiano e nel Nord-Europa dove usano una lingua influenzata dal tedesco e dall'alsaziano.
I Rom si dividono in vari sottogruppi a seconda del lavoro che svolgono....e così abbiamo i Caldarari, provenienti dai Balcani, che praticano il mestiere del ramaio, i Lovara ,che praticano l'allevamento e il commercio di cavalli, i Churara, che sono affilatori di coltelli.
I vari sottogruppi si distinguono per la nazionalità, per la discendenza prendendo il nome del capostipite, per famiglia sino ad arrivare all'individuo.
La struttura di base della Comunità-Rom è la famiglia..........ma c'è anche la Famiglia estesa in cui troviamo i parenti con i quali si mantengono rapporti di convivenza nonchè comunanza d'interessi e di affari. Oltre alla famiglia estesa c'è poi la Kumpània cioè più famiglie (spesso non unite da parentela) ma unite come appartenenti allo stesso gruppo o allo stesso sottogruppo.
I Rom hanno un grande rispetto delle varie confessioni religiose e spesso adottano come propria religione quella delle popolazioni locali in cui vivono, perchè per loro la religione è un elemento culturale di fondo che consente l'acquisizione di una positiva integrazione sociale !
Nei Balcani i Rom sono generalmente ortodossi, invece in Italia sono cattolici come in Spagna e in Sud-America. Attualmente sono in aumento i Rom evangelici.
La loro lingua è il Romanì, una lingua indoeuropea che ha molte analogie con i dialetti dell'India Nord-Occidentale.
I nazisti con il Porajmos tentarono lo sterminio del popolo Rom dopo la legge di Norimberga del 1935, con la quale i Rom furono privati della cittadinanza tedesca e quindi imprigionati e sterminati nei campi di concentramento! Difficile quantificare le vittime....Ian Hancock, direttore del Programma di Studi Rom ad Austin presso l'Università del Texas, sottolinea una cifra che oscilla fra 500mila e 1 milione e mezzo di vittime !
Terminata la seconda guerra mondiale, nasce un movimento che, con il primo Congresso del 1971,
crea l'Unione Internazionale dei Rom con l'obiettivo del riconoscimento di un'identità e di un patrimonio culturale e linguistico nazionale senza Stato nè territorio.......presente cioè in tutti i Paesi dell'Europa.

venerdì 20 settembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" CAP. 4 I ROM........TRA SCIENZA ANTROPOLOGICA E RAZZISMO !

Il padre dell'antropologia criminale, Cesare Lombroso, nell'opera "L'uomo delinquente" del 1876 presenta delle conclusioni razziste riguardanti proprio l'etnia zingara. L'evoluzione  del suo pensiero ha assunto poi, negli anni di maggior sviluppo della scienza della razza, una incredibile deviazione verso una inedita commistione della "questione criminale" con problematiche di chiaro stampo razziale. Lombroso nel 1878 afferma.... "gli zingari presentano del delinquente tutti i vizi e le passioni :l'oziosità, l'ignavia,l'amore per l'orgia, l'ira impetuosa, la ferocia e la vanità. Essi infatti assassinano facilmente a scopo di lucro. Le loro donne sono più abili nel furto e vi addestrano i loro bambini"!..... Quindi per Lombroso gli zingari sono " delinquenti antropologici e hanno tendenze malvagie che ripetono la loro origine da una organizzazione fisica, psicologica diversa da quella dell'uomo normale " ! Tutto ciò era affermato nel 1911 e queste teorie finiscono inevitabilmente col giustificare azioni di "prevenzione" da parte di tutti gli Stati interessati dal problema zingaro. Per Lombroso i Rom sono "gente nata criminale" per la quale egli suggerisce misura di prevenzione come la deportazione e i lavori forzati!!! Lombroso rappresenta bene la commistione tra scienza antropologica e razzismo, ottenendo notevoli consensi in tutta l'Europa !   E' altresì evidente che Lombroso è il tipico intellettuale che rappresenta nel migliore dei modi il baluardo di una società borghese interessata alla tutela dell'ordine e alla lotta contro la diversità, considerata causa del caos e dell'instabilità !Siamo nella fase in cui una parte dell'antropologia italiana abbandona la prospettiva evoluzionista per avvicinarsi alle teorie del razzismo fisico-biologico. Si tratta di razzismo, imbevuto di ideologie, che costituisce una solida base per lo sviluppo di una antropologia fascista. E il fascismo nasce con il virus del razzismo tanto che Mussolini nel 1921 in occasione del Congresso del Partito Nazionale Fascista afferma " i fascisti devono preoccuparsi della salute della razza con la quale si fa la storia". Nel 1938, consolidato l'asse Roma-Berlino, Mussolini approva le leggi razziali antisemite, un provvedimento intriso di contenuti ideologici, utilizzati dal regime anche per scopi culturali e propagandistici. Tutto ormai doveva condurre all'affermazione della superiorità della razza italica e quindi al predominio su tutte le altre popolazioni del Mediterraneo.

martedì 17 settembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" CAP. 3........I ROM.......LE ORIGINI ........IL PORAJMOS

Le prime migrazioni dei Rom provengono dalla valle dell'Indo verso la Persia tra l'VIII e l'XI secolo.
Perchè queste ondate migratorie? Probabilmente per eventi bellici o per motivi economici. I Rom si dirigono poi verso l'Europa nel periodo dal XIV al XV secolo, insediandosi in Grecia, a Creta e in Serbia. Successivamente penetrano in Valacchia, quindi in Boemia e in tutta l'Europa centrale. Nel 1417 entrano anche in Germania e poi tra il 1420 e il 1425 arrivano in Francia, in Belgio, quindi in Italia e in Spagna. Alla fine del 1400 si dirigono anche verso il Nord-Europa e nel XVI secolo giungono anche in Scandinavia e Russia. Già nel 1500, con le grandi scoperte geografiche, i Rom sono deportati dalle potenze europee nelle terre d'oltremare! Straordinario il fatto che i Rom nel loro continuo peregrinare riescano a conservare nel tempo la propria unità e la loro identità, al di là dei confini geografici!Sono queste caratteristiche culturali che qualificano i Rom come minoranza transnazionale, spesso denominati con i nomi più strani che offuscano la loro vera identità. In Italia sono gli zingari ( forse dalla città di Singara in Mesopotamia, uno dei luoghi di provenienza dei Rom). In Francia sono "tsiganes", in Germania "zigeuner", in Svezia "Zigenare". I termini "Gypsies" in inglese o "gitanos" spagnolo invece hanno come origine etimologica l'Egitto ( da dove secondo altre teorie avrebbero avuto origine i Rom). Oggi la denominazione più comune è Rom e i Rom con i "sinti" e i "kalè" sono attualmente il gruppo etnico più antico e più numeroso nel vastissimo panorama zingaro! La parola "rom" piace ai rom....... il termine, che è di origine indiana, significa "uomo".
Particolarmente interessante il fatto che i teorici dell'arianesimo non abbiano mai accettato le origini indo-europee dei Rom perchè quell'area geografica è l'area di origine della stirpe di Ario! Pertanto il nazismo, che considerò i Rom "ariani decaduti", decise lo sterminio totale degli zingari. Tuttavia oggi, mentre si ricorda spesso l'Olocausto della comunità ebraica, è praticamente ignorato l'Olocausto dei Rom...il Porajmos.....500mila zingari sterminati dalla follia nazista! Alla prossima puntata il genocidio dei Rom voluto da Hitler!

lunedì 16 settembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" Per concludere I ROM.......QUANTE BUGIE SU UN POPOLO SENZA PATRIA!!!

Le bugie, quando le ripetiamo, diventano verità....diceva Goebbels, braccio destro di Hitler. E' immaginabile quante false verità sono costruite oggi dai mass-media! Nel nostro Paese....periodicamente.....abbiamo l'emergenza-Rom e sui Rom si raccontano bugie e tante....tante banalità.In TV c'è poi il politico di turno che grida al lupo...al lupo o meglio al rom...al rom e non c'è un solo giornalista che si preoccupi di chiedere dati sicuri sulle banalità e le false verità gridate ai quattro venti !
La banalità più diffusa sui Rom......gli zingari sono rapitori di bambini ! E' questa una vera e propria leggenda, che non ha alcun riscontro nella realtà. Sarebbe sufficiente controllare le cronache giudiziarie oppure andare a vedere negli archivi dei tribunali per verificare che non c'è un solo rom che sia stato condannato per sottrazione di minore! Tra l'altro succede molto spesso che il tentativo di rapimento va a finire in prima pagina.....poi il resto della storia è raccontato in un trafiletto o addirittura completamente ignorato!Presunti tentati sequestri sono finiti nel nulla con l'assoluzione di quelle donne sospettate e anche con mille scuse dei genitori come è accaduto su una spiaggia di Palermo qualche tempo fa. C'è la paura degli zingari e accade molto spesso che si gridi e si chiami la polizia soltanto perchè un rom si è avvicinato ad un bambino ! I giornali poi enfatizzano i vari episodi di cronaca e raccontano bugie non verificando le voci della piazza e utilizzando un linguaggio che rafforza gli stereotipi razzisti e aumenta la diffidenza per il diverso !
Tutto questo spesso nel nostro Paese ha scatenato vere spedizioni punitive contro uomini...donne e bambini senz'altra colpa che quella di essere rom ! A Roma su un'area occupata prima dai Rom si sono scatenati gli appetiti di interessi, legati alla realizzazione del Programma di recupero urbano....operazione da 67 milioni di euro ! Inutile aggiungere che la camorra è ben presente nel settore edilizio e che i suoi interessi si intrecciano con gli interessi delle imprese e delle istituzioni. E non stiamo parlando di ...leggende metropolitane!

sabato 14 settembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" CAP. 2. GENOCIDIO O GENOCIDI ?

Nella Storia Antica e nell'Alto-Medioevo gli eccidi sono compiuti con lo scopo della totale o parziale distruzione di determinati gruppi nazionali. Basti ricordare le sanguinose guerre puniche tra Roma e Cartagine nel III sec. a.C. ma anche tutte le battaglie del periodo dell'ascesa e del declino dell'Impero Romano.
Un secondo genere di genocidio è quello che in epoca moderna vede un gruppo dominante che utilizza anche strumenti di coercizione morale per cancellare culture e sottomettere etnie. Stiamo parlando delle persecuzioni religiose dopo Lutero ma anche della "civilizzazione" imposta dai conquistadores alle indifese popolazioni indigene del nuovo mondo nel 1500. E' il padre domenicano Bartolomeo de Las Casas che descrive con dovizia di particolari le terribili violenze di un deliberato atto di genocidio nella sua "Brevissima Relazione sulla distruzione delle Indie Occidentali" !
Ben diverso ( e qui facciamo un salto di 4 secoli!) il genocidio di "stile nazista" (come Lemkin lo definisce). In questo caso si tratta di qualcosa che racchiude in sè tutte le caratteristiche dei modelli precedenti ma ha in più lo scopo del danneggiamento del patrimonio socioculturale di ciascun gruppo etnico!!! L'etnocidio non è altro che una sorta di espansione dell'etnocentrismo ed è ciò che tentano gli Americani in Vietnam sulla scia appunto di un etnocentrismo, incentrato sulla credenza che la propria cultura sia essenzialmente superiore alle altre. E' il tentativo decisamente arrogante di uniformare ad un unico schema culturale tutti i diversi tratti culturali esistenti.Oggi antropologi, sociologi e filosofi finalmente discutono di totalitarismo, di liberalismo e soprattutto di capitalismo proprio per rilevare tutte le ambiguità originarie della "sottovalutazione dell'Altro", presente nell'etnocentrismo e che ha condotto all'etnocidio e al genocidio!
Quando il capitalismo pone il profitto e l'accumulazione come obiettivi primari....di fatto considera la differenza culturale un ostacolo al modello dominante in quanto oppone resistenza all'integrazione nel sistema! Di conseguenza determinate culture sono spesso presentate come un "concreto ostacolo alla realizzazione dello sviluppo economico"!
Ma è Leo Kuper che approfondisce il concetto di genocidio perchè riesce a rilevare quanto era stato omesso nella Convenzione dell'ONU ossia tutte le altre forme di genocidio, che non erano soltanto quelle degli eccidi coloniali e nazisti.Kuper allontana ogni banalizzazione del concetto di genocidio e distingue "i genocidi domestici" dai genocidi conseguenti a conflitti internazionali. I genocidi domestici riguardano le "plural societies" in cui vi sono gruppi razziali differenti in conflitto e con profonde divisioni tra di loro. I genocidi domestici o interni sono genocidi contro gruppi indigeni, conseguenti a politiche di decolonizzazione, originati da conflitti per conquistare il potere oppure sono attuati contro gruppi "ostaggio" che possono essere utilizzati come "capro espiatorio"(a questo tipo di genocidio appartiene l'Olocausto).
Oggi tuttavia genocidio non significa solo Olocausto ma anche Rwanda, Amazzonia, Bosnia, Kosovo. Genocidio significa violazione dei diritti umani ma anche criminalità ambientale organizzata da strategie capitaliste. Oggi grazie anche alle O.N.G. si è giunti all'istituzione di un Tribunale internazionale dei popoli a carattere permanente, un tribunale che deve vigilare ed ha come obiettivo non solo i crimini contro l'umanità ma anche la loro impunità.

I poveri......il brandello delle nostre disperazioni !

"I poveri li avremo sempre con noi. Sono il segno della nostra povertà di viandanti. Il simbolo delle nostre delusioni. Il coagulo delle nostre stanchezze. Il brandello delle nostre disperazioni. Li avremo sempre con noi, anzi, dentro di noi".

venerdì 13 settembre 2013

LA TUA DIGNITA' CLANDESTINA !

Il tuo sangue s'è sciolto nel rosso fuoco
di un carico d'angurie incandescenti,
opulenza sporca d'un Occidente servo
dei suoi famelici appetiti!

Nel buio della stanza della vergogna
il tuo corpo giace avvinto ad altri corpi,
figli rifiutati di questo nostro tempo!

Qualcuno intanto riempie di piombo
la tua dignità clandestina....
violentata...dimenticata....
assetata di.....giustizia !

mercoledì 11 settembre 2013

ANCORA UNA VOLTA.........

Ancora una volta....ti sei immolato!
La tua terra brucia, la colomba
annaspa in un cielo fosco!
L'Oriente non emana più profumi d'incenso,
al suolo stramazzano agnelli e gli "eroi" della morte!
Anche per loro spalanca le tue braccia,
accogli l'uomo che non è più uomo!
Sotto il peso della Croce un altro Golgota,
sotto il peso delle macerie muore la speranza,
sotto il peso dei bulldozer cade Gerusalemme!
Ma Tu...risorgi.....e il sogno continua!!!

L'OCEANO DEI TUOI OCCHI !

Sopra un veliero precolombiano
 l'oceano dei tuoi occhi attraversai,
 acque stagnanti ma cristalline
 da una luce tremula baciate
da timidi gabbiani accarezzate! 

Quanta passione..quanta sofferenza,
tanta la gioia in quel mare aperto,
l'approdo un desiderio mai gridato,
quell'onda verde che mi trastullava
giocava con le bambole e i colori!

martedì 10 settembre 2013

L'OLOCAUSTO DI UN POPOLO "DIVERSO" INTRODUZIONE..... EUGENETICA COME "NORMALIZZAZIONE" INIZIA IL VIAGGIO.........TRA I POPOLI DEL DOLORE !!!


                                                        INTRODUZIONE

Eugenetica per "normalizzare"!

Il termine "Eugenetica" ossia "buona nascita" inizialmente è considerata disciplina scientifica ed ha avuto l'obiettivo del perfezionamento della specie umana per mezzo dello studio e della selezione dei caratteri fisici e mentali. La selezione è poi diventata discriminazione e persecuzione e quindi l'eugenetica è stata utilizzata per "normalizzare" l'etnia ossia epurando dal corpo sociale i soggetti indesiderati e "degenerati"!
Tutto ciò è accaduto nella Germania nazista ma anche, recentemente, in alcune democrazie occidentali.

GENOCIDIO........COS'E' ?

Il concetto è elaborato dal giurista polacco Raphael Lemkin nel suo libro "Axis Rule in occupied Europe" pubblicato nel 1944. Lemkin, anche per motivi cronologici, non riferisce di Hiroshima e Nagasaki perchè cercava di chiarire il concetto di genocidio. Le bombe sul Giappone andrebbero interpretate nella prospettiva di annientamento totale di ogni forma di vita, senza distinzioni!
Tutto ciò significa che gli Americani con le bombe atomiche non avevano l'obiettivo di annientare la popolazione giapponese ma volevano distruggere un semplice nemico di guerra. Il genocidio invece, per Lemkin, comprende azioni di persecuzione e distruzione, compiute per annientare un gruppo nazionale, religioso o razziale. Nel concetto sono comprese non solo le azioni violente ma anche quelle che minano la libertà e la sicurezza personale dei membri di ciascun gruppo. Lemkin parla di "disintegrazione delle istituzioni politiche e sociali, della cultura, della lingua, dei sentimenti nazionali, della religione e della vita economica dei gruppi nazionali e la distruzione della sicurezza personale, della libertà, della salute, della dignità e persino delle vite degli individui che appartengono a tali gruppi"!!!

lunedì 9 settembre 2013

FILASTROCCA DEL BEL PAESE !

STRANO PAESE IL MIO BEL PAESE !
SEMPRE PRONTO IN SILENZIO A PAGAR LE SPESE,
NON AMA INVECE PARLAR  DI  QUALITA',
TANTOMENO D'AMBIENTE E VIABILITA' !

MUGUGNA, SBUFFA ED EMETTE LAMENTI
E INTANTO SI SBRONZA ACCANTO AI POTENTI !
IN SILENZIO POI PAGA......FINANCO IL DIURNO,
CONFERMA IL CONSENSO AI PREDONI DI TURNO!

SE IL TEMA E' QUELLO DEI TARALLUCCI E VINO
E' CAPACE DI SCORDARE I DEBITI PERSINO!
SE C'E' LA FESTA DEI SANTI E DEI PATRONI
PARTECIPA AL GIOCO...DEI 4 CANTONI!

MA SE IL TEMA E' IL DEGRADO DI UNA COMUNITA'
ALTO SI LEVA IL GRIDO  "ALTOLA'  "!
ASSORDANTE IL SILENZIO SULLE RESPONSABILITA'
DI CHI E' ANDATO DI OGNI LIMITE AL DI LA' !

domenica 8 settembre 2013

LA LIBERTA' DELLA RAGIONE CHE RISCHIARA !

Quante certezze oggi  rigurgitano da una pseudocultura coltivata da improvvisatori, dilettanti e propagandisti interessati! La cultura è un'altra cosa...la cultura è valutazione di tutto e di tutti gli elementi, è puro esercizio del dubbio e non è mai oracolo che detta le scelte definitive! Talvolta si dice che chi fa cultura non può relegarsi in un angolo ma chi fa cultura non ha bisogno di gridare in piazza, ha una sua filosofia militante, molto diversa da quella degli indottrinati al servizio di chi è al potere! Chi fa cultura grida ai quattro venti il diritto alla libertas philosophandi, che è la prima condizione di dignità dell'uomo! Chi fa cultura è scomodo .....sempre.....per il potere..... perchè con i suoi dubbi sconvolge il potere costituito !Chi fa cultura è scomodo anche per i "dormienti" che si sentono "disturbati" dal lancio di qualche pietra nelle acque ormai putride del degrado sociale, politico e morale perchè stagnanti!
Spinoza scriveva a un amico "Queste turbe non m'inducono nè al riso nè al pianto, ma piuttosto a filosofare e ad osservar meglio la natura umana...Lascio, dunque, che ognuno viva a suo talento e che chi vuol morire muoia in santa pace, purchè a me sia dato di vivere per la verità" (Ep., XXX).
Spinoza chiarisce allora perfettamente qual è l'impegno di chi fa cultura......è impegno per la verità!!!

SENTIMENTI......ANTICHI

Spegnere la luna...all'improvviso
sentire il suono familiare
di una voce che rassicura
gesti istintivi di timidezza.

Il fiume dei pensieri
inonda il grande letto
dei ricordi amari
sogni..attese...pentimenti!

Si illumina il cielo di colori
tornano al cuore sentimenti antichi
scuotono l'esistenza appisolata
scaldano il gelo come calura estiva !

sabato 7 settembre 2013

CINQUE SEMPLICI REGOLE PER NON ESSERE NE' QUALUNQUISTA NE' SUDDITO!

La prima....non essere suddito servile del potere ma cittadino consapevole.....come? Leggi la Costituzione .....è la sua conoscenza che ti dà una carica di dignità civica!!!

La seconda regola.....non chiamare onorevole un deputato nè eccellenza un ministro perchè ti abbassi al livello di suddito........forse è il deputato che ti dovrebbe chiamare ..onorevole!

La terza regola..........sii portatore di democrazia.......ossia insegna l'educazione civica....persino a chi è diventato ministro per i bizantinismi politici e opera soltanto come uomo di potere. L'educazione civica va insegnata anche ai tanti cittadini che si preoccupano dei loro affari e affidano la cosa pubblica ai mestieranti della politica.

La quarta regola........per la difesa dell'ambiente non basta protestare ma bisogna denunciare......è solo il cittadino che denuncia mentre il suddito.....mugugna!

La quinta regola.......nel momento di riflessione serale il cittadino si chiede.......cosa ho fatto io oggi per la Comunità di cui faccio parte? Mi sono divertito abbuffandomi in qualche banchetto luculliano? Mi sono preoccupato del mio arricchimento culturale ed economico oppure ho posto il mio piccolo tassello nel grande puzzle dei problemi che attanagliano la vita dei miei concittadini?

giovedì 5 settembre 2013

SIAMO AL BIVIO E ........SIAMO ANCORA AL BUIO!!!

Aspettiamo l'alba da troppo tempo....ormai siamo ammalati di una indolente distrazione e di colpevoli dimenticanze! Abbiamo perso non solo la speranza ma anche il senso del presente e del futuro, che ormai è ipotecato dalla precarietà.
Questo mondo non è quello che volevamo....ossia il mondo dell'incontro e dell'abbraccio, ma è il mondo delle truffe e dei truffaldini in cui si esalta...ahimè...ancora...la purezza etnica e persino la solidarietà mafiosa!
Chi sono gli "eroi" del nostro tempo? Sono quelli che di fronte alle vittime di questo mondo globale si girano dall'altra parte, sacerdoti e leviti, che fingono di non vedere l'orrore degli affamati di giustizia e l'orrore degli esuberi, compresi quelli che abbiamo buttato in quel mare che proclamiamo ancora oggi "nostro!".
In questo mondo si parla solo di economia .....così si toglie valore alle persone! Anche i bambini sono mercificati e i vecchi....rottamati mentre la donna, che continua a rivendicare una sua dignità, paga un prezzo molto alto...troppo salato!
E così....aspettiamo ancora la pace di Isaia, il banchetto della convivialità culturale....con una Chiesa che continua a vivere in trincea...dimenticando l'essenza della sua esistenza. l'Annuncio!!!
E allora....cosa ci salverà? L'Amore...quello senza misura......quell'Amore ricco di passione civile e morale, sostenuto e rafforzato dalla capacità di discernimento e di giudizio storico!

martedì 3 settembre 2013

NELL'ARIA..........

Nell'aria profumo d'incenso
nel giardino essenza di mimosa,
sprazzi di luce nell'alba tenebrosa,
odor di vigna nel vento impetuoso!

C'era una volta....c'era una volta
Novello Ulisse della tecnologia
che scuoti l'anima con la tua follia,
fermati.....non le superare
le colonne d'Ercole del Male!

Nell'aria...un fantasma di bitume
annaspa, arranca tra polveri sottili,
tra fumi, ingorghi e mille ciminiere
cimeli tristi di un progresso insano!

Fermati...eroe altero del Duemila!
Scopri la gioia dell'alba in una rosa,
torna a gustare il senso di una cosa,
assapora i colori di un tramonto,
e chiedi perdono a Chi ti ha dato tanto!!!

lunedì 2 settembre 2013

L'ULTIMO FRAMMENTO !

Ecco ....la sera s'è fatta d'argento
e riporta riflessa la tua ombra,
segno perpetuo della vita!
Forse è l'infinito
a giocare con il senso delle cose
o il silenzio dei cipressi.

Sei tu uomo,
viandante solitario,
sommerso dal globale tempestoso!
Sei tu...l'ultimo frammento
di una conchiglia che illumina la notte!

sabato 31 agosto 2013

Lu dialettu.....gioiellu ti famiglia!

Tanti posti...tanti paisi egghiu giratu
atri dialetti cu mmi 'mparu egghiu pruvatu
ma sempri  'ncuddatu stai allu cori mia
lu Turresi ti la bedda Torri mia!

Tanti voti  m'egghiu sempri ddummannatu
comu mai....tantu tiempu è passatu
e ttaccatu è rimastu all'anima mia
lu dialettu ti la bedda Torri mia?

Ci riflettu....pozzu tari na risposta,
comu nu gioiellu ti famiglia ca costa
lu dialettu no si pò minari!
lu Turresi si pò sulu amari!!!

mercoledì 28 agosto 2013

Biografia di Enzo Parato

Enzo Parato nasce a Torre Santa susanna il 9 Dicembre del 1947, una straordinaria concomitanza con la nascita della Costituzione italiana.Ultimo di 5 figli ma l'unico nato dal secondo matrimonio di Giovanni Parato. Fin da piccolo vive una vita di relazioni e di affetti nell'ambito di una famiglia in cui sono fondamentali due elementi nella sua formazione....la visione molto laica della vita di papà Giovanni e quella religiosa ......quasi missionaria di mamma Anna(uno Zio Monsignore a Taranto,la sorella Suor Gennarina, missionaria negli USA e in Australia, il nipote  Padre Giovanni, missionario rogazionista in America Latina). Frequenta da piccolo l'Asilo infantile delle Suore Antoniane a Torre "con il terrore nel cuore", unica suora a rassicurare quel bimbo terrorizzato persino dagli odori dell'Istituto è Suor Anna, sempre pronta ad accogliere col sorriso quel piccolo sempre in lacrime!
Frequenta la Scuola Elementare di via Oria e inizia la sua formazione, non solo culturale, sotto la guida del maestro Bartolo Sasso e di altri insegnanti come il prof. Carboni e il prof. Putignano, maestri di vita e di teatro. Con un gruppo di coetanei nei primi anni '60 dà vita alla Compagnia teatrale dei Giovani Torresi con la guida del prof. Carboni e poi del prof. Putignano. E' un "sorprendente " Gesù (anche per se stesso) nella Passione che è rappresentata presso il Teatro dei Padri Carmelitani e vive nell'Associazione S.Alberto,avendo come guida spirituale Padre Augusto, sacerdote, atleta e sportivo,gli anni più importanti della sua formazione, religiosa, culturale e sportiva. Fa parte della squadra di calcio dell'Unione sportiva Torre con amici straordinari in seconda categoria, la squadra è di tutto rispetto ed è composta da calciatori tutti torresi!Ma Enzo impegna tutte le sue energie e potenzialità non solo nello studio, nel teatro e nello sport.Infatti, insieme con un gruppo di amici, nei fatidici anni '60, partecipa alla formazione di un complesso musicale (I Meridionali, poi i Fratelli del Sole).....Enzo è la "voce" e colonna portante del complesso che vive i suoi anni d'oro proprio negli anni che vanno dal 1963 al 1967. Il complesso è richiestissimo anche sulle spiagge del Salento e in varie manifestazioni musicali.Per Enzo sono anni importanti, pieni di impegni teatrali, musicali e sportivi nonchè di studio presso il Ginnasio dei Padri Carmelitani prima e poi presso il Liceo Classico "V. Lilla "di Francavilla Fontana. Finiti gli studi superiori, con l'iscrizione all'Università di Lecce Facoltà di Lettere Classiche, giunge il distacco dal suo paese natale che avviene alla fine del 1967.Enzo ha vissuto nel suo paese natale un'infanzia e un'adolescenza ricca di attività culturali, di momenti di gioia ma anche di momenti di sofferenza (uno fra tanti....la scomparsa improvvisa di Antonio, uno dei suoi più cari amici!). Spirito sempre libero (anche grazie alla sua formazione), non riesce a vedere il suo futuro nel suo paese in quanto troppo grande è il desiderio di conoscenza di altri luoghi e di altre culture.Frequenta l'Università di Lecce dal 1966 al 1971, avendo come docenti i nomi più prestigiosi a livello nazionale e internazionale, Mario Marti, Remo Giomini e Carlo Prato! Laureatosi il 3 Marzo del 1971 in Lettere Classiche, adempie al dovere del servizio militare...prima ad Albenga, poi a Roma e infine a Lecce.Nel 1972 frequenta sul lago di Como un Corso per Animatore Culturale di Cineforum accompagnato con altri amici da Padre Agostino di S.Antonio a Fulgenzio di Lecce. Al ritorno, dopo l'interessante esperienza comasca, Enzo fa parte del gruppo degli animatori del Cineforum dell'Antoniano a Lecce, gruppo di cui fanno parte anche il prof. Giovanni Invitto e il prof. Vittorio Za. Nel 1973 l'esperienza straordinaria di insegnamento presso un Carcere per minorenni e poi l'insegnamento al Nord a Brescia a partire dal 1974....questo è il periodo di formazione come docente della Scuola Media prima e poi nei Licei sotto la guida di maestri illustri...un nome fra tanti...Romano Colombini(autore di varie Antologie per la Scuola Media e per la Scuola Superiore), periodo in cui consegue una doppia abilitazione, nella Scuola Media e nei Licei per l'insegnamento della lingua italiana e della lingua latina. Tornato al Sud può subito verificare il divario tra Nord e Sud, non solo economico ma anche culturale! Le tante significative esperienze di formazione culturale, musicale,teatrale e financo sportiva è al servizio dell'insegnamento.......nella scuola con le sue classi il prof. Enzo spesso fa vivere ai suoi alunni la Storia sul palcoscenico (stupendo un suo testo teatrale sulla Rivoluzione francese che in quegli anni a cavallo tra il '70 e gli anni '80 si propone come un nuovo modo di "fare "storia nella Scuola Media)e non disdegna di partecipare alle partite di calcio con i suoi alunni.E'nominato componente del Comitato provinciale CGIL-Scuola a Lecce, partecipa anche a nuove esperienze di vita sindacale, dando un contributo importante al tentativo del prof. De Blasio di far nascere nuove forme di sindacalismo autonomo nella Scuola.Alla fine degli anni '80 il matrimonio e il trasferimento da Lecce a Salice Salentino dove con una compagna straordinaria,Maria Teresa,si dedica alla cura di due splendidi pargoletti, Chiara e Giovanni.Insegna Italiano e Latino prima nell'Istituto Magistrale di Tricase, quindi nel Liceo Scientifico"S. Trinchese" di Martano presso il Liceo Scientifico "Banzi" a Lecce, facendo sperimentazione con il progetto "Brocca" nei Corsi Maxiscientifici.Negli anni'90 a Salice è vicesegretario dei DS con la segreteria di Salvatore Scalpello.Sono questi gli anni della sua formazione politica e del consolidamento della sua fede nel patrimonio valoriale della Sinistra! Dopo l'improvvisa scomparsa dell'amico Salvatore, si allontana dalla politica attiva soprattutto perchè deluso dall'involuzione delle vicende amministrative e politiche di Salice Salentino. Vive un rapporto difficile con le strutture ecclesiastiche parrocchiali e diocesane, in cui cerca di dare il suo modesto contributo di pensiero per il rinnovamento e per il cambiamento di una Chiesa poco missionaria e poco evangelica. Soprattutto in ragione del timore di essere istituzionalizzato da un eccessivo clericalismo e perchè molto geloso del suo pensiero libero e fortemente laico, non accetterà la candidatura a Presidente del Consiglio Pastorale prima e poi, per ben due volte, la candidatura a Presidente dell'Azione Cattolica della Parrocchia S. Maria Assunta di Salice Salentino.Nel 2006, con anticipo rispetto alla scadenza naturale, va a godersi il meritato riposo della pensione.Nel 2009 è chiamato a Roma come lettore di un brano della Bibbia in una trasmissione straordinaria di Rai Uno, avendo l'onore di trovarsi accanto a Roberto Benigni e ad altri nomi prestigiosi della cultura e dello spettacolo. Dopo gli anni giovanili di belle esperienze musicali,Enzo non ha mai abbandonato la musica, coltivando in particolare lo studio della chitarra classica, utilizzando una splendida chitarra acustica e tenendo in buona efficienza e gelosamente un vero cimelio, una chitarra del 1963, regalo dei suoi genitori per la promozione nel secondo anno di liceo classico In questi anni ,sia pure in privato e con gli amici,ha sempre coltivato lo studio della chitarra e l'amore per la bella musica,prediligendo il repertorio di due dei più grandi cantautori italiani, due poeti della canzone come Fabrizio De Andrè e Francesco De Gregori. Poichè non bisogna buttare via il proprio tempo e occorre sempre avere dei sogni nel cassetto, sarebbe bello per Enzo avere un giorno accanto un bravo fisarmonicista con cui affrontare le belle canzoni dei due cantanti-poeti prima ricordati !Chissà che ciò non accada!In questi ultimi anni Enzo è anche impegnato nello studio universitario per colmare alcuni punti deboli della sua formazione e, dopo aver completato un percorso giurisprudenziale, attualmente è impegnato in un percorso di Sociologia e nella ricerca di documentazione sugli "ultimi" del nostro pianeta e nel ripristino dei collegamenti culturali con il suo paese d'origine, luogo della sua formazione, Torre Santa Susanna.Nel 2013 e 2014 ha lavorato alla stesura di un Saggio sulla Democrazia, saggio di prossima pubblicazione con la Feltrinelli. I suoi grandi interessi sono oggi rivolti alla politica e ai problemi di carattere sociale ed economico, il suo blog nasce con una grande finalità.....dare voce agli "ultimi" della Terra!!!

martedì 27 agosto 2013

Il Comunismo .....forse.....ci salverà !!!

Qualche giorno fa, alla logica leghista "la terra è mia", provocatoriamente il ministro Kienge rispondeva "la Terra è di tutti"! Nella logica della competizione globale si afferma uno stile di vita che diventa lotta, rifiuto della condivisione, mancanza di riguardo e di scrupoli, impegno per accumulare e trattenere tutto nelle nostre mani!
Quando si parla di beni essenziali, di acqua ecc. ci si dovrebbe chiedere......ma in quale pensiero siamo immersi? Quando domina il denaro come logica, finisce subito la libertà di pensiero. Quanto la logica del denaro è entrata dentro di noi? Il denaro è diventato "l'anima" del pensiero e, se noi non abbiamo criteri diversi, pensare secondo il denaro s'impone nel nostro sguardo su tutto. Ma se siamo immersi nel pensiero "monetario",non possiamo far nulla di efficace per cambiare le cose.
Nella vita pubblica, economica e sociale i "cattivi" esempi non solo hanno risonanza ma servono per rafforzare un sistema di convivenza iniquo e disumano! Nel "cattivo" esempio c'è una doppia responsabilità.....quella di non aiutare a risolvere i problemi dell'oggi e.....quella di allontanare le possibilità di soluzione per l'avvenire! E così il futuro ritarda, intendo riferirmi al futuro vero, quello dove vivere non sia una maledizione! Quanta stucchevole retorica sull'Italia che cambia o sulla Società che si trasforma! Eppure noi sappiamo che tutto cambia quando le categorie-chiave dell'economia saranno cambiate in radice......che significa passare dal profitto al dono, dalla proprietà all'affidamento responsabile, dall'accumulazione alla condivisione, dalla competizione alla cooperazione, dalla flessibilità alla dignità, dall'esclusione all'inclusione!!! Chiunque riuscirà a fare anche un solo passo in questa direzione sarà il benvenuto in quanto rappresenterà il "buon" esempio e sarà fonte di speranza, di apprendimento, di creatività per tanti altri. Quanto ai "cattivi" esempi mi vengono in mente quegli economisti che esaltano il nostro mondo come il migliore dei mondi possibili e con statistiche ben calibrate dimostrano che la Società attuale vive oggi un benessere maggiore rispetto al passato! E così, con qualche cifra, spazzano via il dolore di milioni di esseri umani, la giustizia, l'etica, il futuro vero! E come non ricordare il "cattivo" esempio di quei professionisti della politica e di alcuni partiti che si infiammano su schieramenti, bandiere, aggettivi qualificativi della loro identità, su tattiche e strategie in cui essi stessi sono al centro di tutto. Di costoro bisogna anzitutto rifiutare la logica, contrastandola con azioni e stili di vita e dimostrando che il mondo è, può essere del tutto diverso da quello concepito dai loro programmi del nulla!!!
E' evidente che non si tratta soltanto di esprimere una condanna morale della "proprietà" e dell'egoismo del pensiero leghista e liberista ma piuttosto di creare le condizioni per una "sosta" anche breve......una sosta che ci faccia vedere la distanza critica da quello che siamo diventati, ci consenta il silenzio...per ascoltare,  di guardarci in uno specchio in cui possiamo vedere la realtà per la prima volta, un volto che ci ricordi quanto la Felicità condivisa sia il solo sogno attendibile per cui un cuore umano possa continuare a battere!!! E allora....che fare?  Semplicissimo (si fa per dire)! Umanizzare noi stessi e la Società in cui viviamo! Impegnarsi per riorientare la vita economica e sociale...sul piano etico e politico....ma anzitutto sul piano antropologico, facendo in modo che tutto ciò diventi materia essenziale e di fondo dei programmi dei vari partiti politici!
Se riusciremo a diventare noi stessi nell'essere insieme agli altri....allora, diceva Gandhi,.." non dovremo più preoccuparci di ottenere quello che possiamo, ma rifiuteremo di prendere quello che non tutti possono avere!"
Quindi urgono buoni esempi.....di un'altra economia.....di un'altra politica.....di un'altra educazione......di un'altra quotidianità:  se sapremo fare tutto ciò....sino al punto di provarci gusto, nonostante la fatica che ciò comporta, riusciremo a cogliere.....l' Essenziale......della condizione umana.........e non è poco!!!

IL PROGETTO AMBIZIOSO DI UN PARTITO MAI NATO !




Nel periodo del dibattito sui valori fondativi del Partito democratico il gruppo più convinto di un ambizioso progetto di un grande partito riformista era all'epoca quello dei Cristiano-sociali. Il grande partito riformista era il punto di approdo di un lungo percorso che aveva visto il cattolicesimo democratico prima fortemente critico verso la DC, con gli indipendenti di sinistra nelle liste del PCI, poi con una convinta adesione ai DS che, tuttavia, doveva condurre al l'incontro delle tre "anime", quella socialista, quella cattolico-democratica e quella liberal-democratica. Particolarmente significativo il contrasto che nell'atto fondativo divideva i cristiano-sociali e i popolari della margherita sulla completa indipendenza dei cattolici in politica rispetto alla gerarchia ecclesiastica, un problema che è rimasto irrisolto. Che stesse per nascere un "mostro" dalle tre teste era tanto evidente al punto che lo stesso D'Alema dichiarava ripetutamente di non credere nel nuovo soggetto politico. Ci si avviò ad una convivenza da "separati in casa", nonostante allora si parlasse di partito "plurale" nel senso di un partito che si proponeva di superare le varie identità e si apriva a tutte le forze sociali del Paese! E così il PD non è mai nato perchè ancora oggi ex DS, ex Margherita ecc. non solo non hanno mai rinunciato alla loro bandiera ma hanno dato vita a vere e proprie consorterie trasversali in cui sulla base di interessi personali si sono ritrovati in qualche caso  d'amore e d'accordo ex-comunisti e ex-Margherita con buona pace degli ideali sbandierati nella fase fondativa del Partito. Ho parlato di consorterie perchè anche le primarie nel PD hanno celebrato non la"democrazia" ma la lotta all'ultima tessera (basta considerare quanto è accaduto in alcuni circoli della Puglia , della Calabria e della Campania) con il risultato di tradimenti e colpi bassi in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica,che hanno segnato il punto di non ritorno di un Partito ridicolizzato e tradito nei suoi ideali.