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domenica 6 aprile 2014
Cosa significa amministrare con i cittadini ?
Nei processi partecipativi contano soprattutto le relazioni, infatti nel corso del processo le per-
sone si incontrano, lavorano insieme, si scambiano informazioni, si
scontrano con difficoltà e problemi,scoprono affinità e interessi
comuni, verificano le loro divergenze e qualche volta le superano,
acquistano fiducia reciproca, stabiliscono relazioni che possono dura-
re nel tempo. Questo consolidamento dei rapporti vale per i cittadini,
ma vale anche per chi amministra e per i politici. Ci si può aspettare che
migliorino le relazioni orizzontali (tra cittadini), ma anche quelle ver-
ticali tra cittadini e amministratori. L’insieme di questi effetti rela-
zionali può essere definito come un accrescimento del capitale sociale
a disposizione di una comunità. Il capitale sociale, come lascia inten-
dere la connotazione economica del concetto, è uno stock di risorse utilizzabili
e attivabili per la produzione di qualcosa. La caratteristica
fondamentale del capitale sociale è dunque la capacità produttiva, ma
di produrre cosa? Sviluppo, innovazione,cambiamento; certo,soprattutto
all’interno dell’arena partecipativa, ma soprattutto all’esterno,
nell’arena sociale e politica, e oltre, ossia dopo che il processo parteci-
pativo si è concluso. Il capitale sociale è una dotazione della comu-
nità.Non c'è alcuna creazione di capitale sociale se le risorse costruite
all’interno del processo partecipativo non sono in grado di costituirsi
come esternalità positiva ossia di dare frutti al di là di esso.
Si potrebbe sostenere che lo sviluppo del capitale sociale è l’effetto
più importante dei processi partecipativi. Quello che veramente inte-
ressa non è la soluzione di uno specifico problema, ma le capacità che
in tale processo si costruiscono. Anche questa è una forma di
empowerment, nel senso che, se il capitale sociale si sviluppa, i cittadi-
ni accresceranno le loro dotazioni e le loro capacità, impareranno a
camminare con le loro gambe. E tuttavia la produzione di capitale
sociale è un sotto-prodotto, un effetto collaterale del processo parteci-
pativo.Non può essere creato intenzionalmente.
Si forma, se si forma, come effetto indiretto delle interazioni che si
sviluppano tra i partecipanti attorno a temi e problemi di loro interesse.
Ma cosa significa Amministrare con i Cittadini?
Se qualcosa non funziona o se le relazioni si deteriorano, può anche prodursi un deteriora-
mento di tali capacità.
Come si fa a verificare se, in un determinato processo, c’è stata pro-
duzione di capitale sociale? Spesso, anche nelle nostre esperienze,
viene posto l’accento su quella che potremmo definire
citizen satisfaction ossia sul grado di apprezzamento espresso dai partecipanti rela-
tivamente al processo. Ma la soddisfazione dei partecipanti non è che
il primissimo gradino per la costruzione di capitale sociale: infatti,
che nell’arena partecipativa si sia instaurato un clima di relazione e di
discussione aperto che ha consentito di approdare ad una visione
condivisa di un problema o di una soluzione (o di entrambi) è un
requisito fondamentale, ma ciò non significa che si siano create rela-
zioni più salde che possano dare frutti nel futuro. Questo per due
ordini di motivi: in primo luogo, quei cittadini che hanno vissuto
quell’esperienza positiva possono non rivedersi mai più, non mante-
nere le relazioni che hanno instaurato e non avere più l’occasione di
ripetere esperienze simili; in secondo luogo, anche se continuano a
vedersi, è possibile che non mettano a frutto le loro relazioni per
indurre cambiamento all’esterno del circolo ristretto che si è creato
durante il processo.
Più che guardare al grado di soddisfazione (immediata) dei parte-
cipanti, bisognerebbe osservare quello che è successo dopo la conclu-
sione del processo partecipativo. La domanda fondamentale è: è rimasto
qualcosa? I cittadini interessati sono stati in grado di seguire
o controllare i processi di attuazione? Hanno continuato ad attivarsi?
Hanno affrontato nuovi problemi? Hanno dato vita a nuovi comitati o
a nuove strutture organizzative? In altre parole: la vita di quella
comunità è cambiata, almeno in qualche misura?
Rispondere a queste domande è molto difficile.Spesso la
produzione di capitale sociale è praticamente impossibile. Talvolta la partecipazione si è risolta in eventi di brevissima
durata.E pertanto si tratta di creare negli incontri pratiche abituali.
Il quadro cambia se si costruiscono non eventi a se stanti, ma inseriti all’interno di un
processo di maggior respiro. Più in generale, possiamo supporre che il capitale sociale cresca
quando si moltiplicano le occasioni e i luoghi di interazione faccia a
faccia, perché è in questi contesti che vengono create e valorizzate le
capacità relazionali degli individui. La partecipazione può avere un
impatto effettivo sulla cultura civica, sulle risorse di socialità e sul
rapporto di fiducia dei cittadini con le istituzioni, se è inserita in un
più ampio percorso partecipativo.Il capitale sociale cresce non in rapporto al numero delle associazioni ma in rapporto ad un progetto di grande respiro favorito anche dal mondo associativo, che invece spesso vive di autoreferenzialità!
Le politiche di riqualificazione urbana rappresentano ad esempio,, sotto questo
aspetto, un ambito senza dubbio privilegiato.Ma anche
l' esperienza del bilancio partecipativo
induce spesso l’amministrazione a riflettere sulle sue
insufficienze e a inventare nuove soluzioni che finiscono per
modificare notevolmente l’impianto del processo. Più in generale è
probabile che queste esperienze rafforzino la capacità di
ascolto, di coordinamento con altri enti o altre strutture, di lavorare
per progetti e la dimestichezza con gli strumenti di programmazione
negoziata.Ma un processo partecipativo che non decolla (vedi a Salice dove chi amministra ha difficoltà a far crescere la sensibilità dei cittadini sulla raccolta differenziata)può intaccare lo stock
di risorse di socialità disponibili e erodere il capitale di fiducia di una
comunità. Questo è il caso, ad esempio, dei processi che producono aspettative
che non vanno deluse, pena la riapertura del fossato tra governati e governanti.
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