mercoledì 12 agosto 2015

Ma cos'è giusto? Cos'è sbagliato? A proposito di educazione.....e di discoteche....

A proposito di....educazione e di....discoteche... Il male di vivere di tanti adolescenti e le scelte sbagliate? No,non sempre dipendono dall'educazione, che ,anzi, spesso non c'entra proprio niente. Ho conosciuto adolescenti, poi diventati adulti, seguitissimi e iper-controllati da famiglie rispettabilissime che le droghe le hanno sperimentate, e altri ,abbandonati a se' stessi da famiglie disastrate, che non ci pensavano proprio. Non esiste un'unica categoria di gente che si droga, border-line e riconoscibili dal volto sfigurato dai piercing, dai capelli colorati o da un inquietudine evidente al resto del mondo. Esiste una infinita varietà di gente che fa uso di droghe, occasionalmente o meno, per una altrettanto infinita varietà di ragioni: c'è chi lo fa per noia, chi per emulazione, chi per riempire un vuoto, chi è debole, chi è autodistruttivo e chi magari è solo curioso. C'è chi lo fa per non pensare, chi per lasciarsi andare, chi si sente profondamente solo e chi lo fa per puro divertimento, che magari si diverte anche senza, ma non gli basta e vuole divertirsi di più. C'è chi non sa dire di no, chi è inquieto, chi è vizioso, chi si fa influenzare dagli amici e chi è incosciente e basta. Chi fugge da qualcosa, chi ha paura, chi si sente fuori posto e chi si illude che in fondo non sia tutto qui. E io mi rifiuto di pensare che tutte queste persone siano sbagliate, che i loro genitori siano sbagliati, che la loro educazione lo sia. Sono diverse, semplicemente, tra loro, e da chi sceglie di non farlo. Una cosa è certa, si rischia. Si rischia la dipendenza, l'emarginazione, si rischia di perdersi. Si rischia, e l'hanno dimostrato i fatti di questi mesi (che non sono i primi nè gli ultimi) anche di morire. E questo deve essere ben chiaro. Sì alla sensibilizzazione, a una maggiore informazione nelle scuole, sì all'educare alle conseguenze. Sì ai maggiori controlli e sì, come sento dire a molti in questi giorni, a sforzarsi di comprendere il fenomeno. Per comprenderlo realmente però, bisogna spogliarsi delle categorie di giusto e sbagliato, nemiche di ogni comprensione, e smettere di inserire chi fa uso di droga in un'unica, informe categoria di individui border-line, senza dio e privi di etica e valori; solo per potersi sistemare dall'altra parte della barricata e guadagnarsi la medaglia di bravi italiani e bravi cittadini.

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