venerdì 10 luglio 2015

Che bello......il corsivo!!!

I bambini che hanno imparato e usano il corsivo nei temi esprimono idee più originali di quelli già esperti di computer. Umberto Eco ho scritto sul «Guardian»: «I bambini, e non solo loro, non sanno più scrivere a mano. La nostra generazione ha imparato a scrivere a forza di ricopiare in bella grafia le lettere dell’alfabeto». Oggi l’attenzione degli educatori comincia a guardare indietro: alla scrittura personale ritrovata, il corsivo. In Inghilterra, in alcune scuole i bambini mettono negli zainetti anche la stilografica, che richiede una certa destrezza; in Francia, nelle classi è tornato il dettato e in Italia ormai tanti insegnanti sono sensibili a un corsivo scorrevole e comprensibile nelle loro valutazioni. Proprio al corsivo il magazine americano «Time» ha dedicato, un anno fa, un lungo reportage in cui è riportato come la scrittura in corsivo, con le lettere legate le une alle altre, riproduce il fluire del pensiero mentre i caratteri separati, in una tastiera, portano a una frammentazione artificiale. Di recente, è stato il «Wall Street Journal» a dare notizia del ritorno della scrittura a mano. Negli Usa, le librerie espongono diversi manuali e le aziende cominciano a chiedere ai candidati curriculum da far valutare al grafologo. E allora.... tralasciare il computer? Direi proprio di no. Piuttosto ne è auspicabile un uso maggiormente mirato, specie in giovane età, non facendolo diventare il sostituto di una fondamentale attività umana: trasferire su carta pensieri, idee, emozioni…. Scrivere! Con la propria, personale, scrittura. Come dice Umberto Eco: «Le persone non viaggiano più a cavallo ma molti vanno a scuola di equitazione. Sarebbe una buona cosa se i genitori iscrivessero i figli alle scuole di calligrafia».

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