martedì 16 giugno 2015

Certo......siamo in guerra.......ma i nemici non sono loro!

Siamo in guerra? Forse...ma i nemici non sono loro ! Ad ogni «Stiamo subendo un'invasione» e «Siamo stanchi di subire» che ascolto in giro o leggo in Rete mi chiedo quante angherie hanno subito, personalmente, le persone che esprimono quei pensieri. E andando a grattare appena un po' si scopre che nella maggior parte dei casi non hanno nemmeno mai assistito a nulla che faccia pensare loro che siamo ormai cittadini di serie b a casa nostra, mentre orde di stranieri arrivano e fanno un po' quello che vogliono, protetti, sostenuti e finanziati dalle istituzioni che invece lasciano noi all'abbandono. Le storie di migranti che godono di privilegi particolari negati a noi sono sempre riportate da conoscenti, parenti, persone incontrate per caso. Non una prova di quanto affermato, non un riferimento chiaro. Storie che crescono e si diffondono come leggende metropolitane e diventano vere per il semplice fatto che vengono raccontate. Poco importa se nulla prova che esista un fondamento di realtà. Storie che vengono credute e diffuse con un atto di fede di fronte al quale nessun numero, nessun dato, nessun fatto risulta efficace. [Qui è dove arrivano quelli che «Lo so per certo, l'ho visto io» e però non sanno provare nulla, balbettano e se ne vanno] Nessun numero, nessun fatto ci distoglierà dalla convinzione che siamo in guerra. Nessun appello a sentirci umani e rispettare gli altri in quanto esseri umani ci farà smettere di sentirci in guerra. Lo ha detto la televisione! E allora forse bisogna cominciare a ripetere come un mantra (uguale e contrario all'altro) che sì, siamo in guerra. Ma non con i poveri come noi. E tantomeno con quelli più poveri di noi. Siamo in guerra con quelli che hanno causato la peggiore crisi finanziaria di sempre e che, impuniti, sono riusciti a scaricarla sulla collettività trasformandola in una crisi del debito pubblico che oggi impone austerità e tagli (opportunamente ribattezzati "riforme strutturali" per spaventare meno un pubblico che deve essere impegnato ad avere paura dell'invasione straniera). Siamo in guerra con le élite finanziarie che, fuori da qualsiasi controllo, decidono della nostra vita. Il problema è che al momento questa guerra la stanno conducendo (e vincendo) loro da soli, perché noi siamo impegnati a prendercela con falsi obiettivi: i poveracci che scappano da guerre e miseria, la "casta" intesa à la Grillo. Dovremmo iniziare a indicare con insistenza e senza stancarci la luna e distogliere gli sguardi dal dito: siamo in guerra? Sì, ma non con chi ci fanno credere e, soprattutto, non stiamo combattendo. Ed è l'ora di cominciare. (S.V.)

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