lunedì 28 settembre 2015

Invasione? Ma di cosa stiamo parlando ?

Si cominci, in primo luogo, a guardare i migranti come persone con storie di vita e progetti personali senza incasellarli in categorie generiche e disumanizzanti. Si dice “C’è un’invasione” ! Dall’inizio del 2015, secondo i dati dell’UNHCR, sono sbarcate in Italia 121mila persone (di cui il 78% uomini, il 12% donne e il 10% bambini). Una cifra che corrisponde allo 0,2% della popolazione italiana. Mario Morcone, capo del dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, intervistato da Redattore sociale, ha spiegato che, proprio basandosi su questi numeri, parlare di emergenza o invasione è sbagliato, aggiungendo inoltre:" Per quanto riguarda gli arrivi i numeri sono esattamente gli stessi dell’anno scorso, ci saranno mille, duemila persone in più, quindi probabilmente arriveremo a fine anno con un bilancio di circa 180mila, 170mila persone sbarcate, in linea […] con la pianificazione che come ministero avevamo già fatto". Altro dato da considerare è che gran parte delle persone arrivate in Italia non resta ma continua il proprio viaggio (anche dentro le maglie delle organizzazioni di trafficanti di essere umani) verso il Nord-Europa. Nel 2014, su 170mila arrivi, solo in 66mila hanno fatto richiesta di asilo. Attualmente in Italia, nei centri di accoglienza, ha spiegato il ministro dell’Interno, «ci sono 95mila migranti», cioè lo 0,16% della popolazione italiana. Comparando, inoltre, le richieste accettate dallo Stato italiano con quelle degli altri paesi Europei e nel mondo, l’UNHCR specifica che «il numero di rifugiati accolti dall’Italia rimane modesto». Nel vecchio continente nel 2014 si è registrata la quota record di 626mila richieste d’asilo, ma il nostro paese in media, scrive l’agenzia delle Nazioni Unite, «accoglie un rifugiato ogni mille persone, ben al di sotto della Svezia, con più di 11 rifugiati ogni mille, la Francia (3,5 ogni mille) e della media europea (1,2 ogni mille). In Medio Oriente, il Libano, al confine con la Siria, accoglie circa 1,2 milioni di rifugiati, pari a un quarto della popolazione del paese». A livello mondiale l’86% dei rifugiati del mondo trova accoglienza nei paesi vicini a quelli di fuga. Come sottolinea l’ultimo rapporto sulla protezione internazionale del 2014 – di Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo per rifugiati), Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani), UNHCR, Caritas e fondazione Migrantes –, Pakistan, Etiopia, Sud Sudan e Kenya hanno da soli provveduto a dare asilo a 2,8 milioni di rifugiati, corrispondenti al 24% del totale mondiale, mentre in Europa arriva meno del 10% dei richiedenti asilo. Scrive, inoltre, Davide Mancino su Wired che «i dati dell’ultimo rapporto sulle migrazioni internazionali dell’OCSE, aggiornati al 2012, mostrano che in Italia la percentuale di stranieri è al 9,4% – più bassa che in Francia o nel Regno Unito !

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