domenica 9 marzo 2014

I CATTOLICI E LA POLITICA...........QUANTE COLPE!!!


 Si dà per scontato che i cattolici siano oggi politicamente ininfluenti, che per converso in passato (quale?) siano stati centrali o addirittura egemoni, che i cattolici siano un soggetto indistinto anziché plurale non solo oggi ma da sempre.Queste sono affermazioni che meritano di essere sottoposte a vaglio critico. Pena una grande confusione e una facile strumentalizzazione.    Ernesto Galli Della Loggia, qualche tempo fa, ha sostenuto l’audace teoria secondo la quale i cattolici  non possono che posizionarsi sul fronte di destra dello schieramento politico.Tesi che non ha nè fondamento storico nè teologico. Soprattutto negli ultimi anni il Vaticano ha spesso additato ai cristiani una politica audacemente riformista, che sappia contrastare individualismo ed economicismo e che ponga al vertice dell’agenda lavoro, stato sociale, sostegno ai soggetti più deboli. E allora........una prima provocazione : oggi, a fronte di uno sfacelo conclamato, dei cumuli di macerie morali e politiche, un nuovo, positivo protagonismo non può essere invocato e tantomeno esercitato senza prima tracciare un bilancio delle responsabilità, attive e omissive. A che titolo possono proporsi come attori-protagonisti di una impresa ricostruttiva materiale e morale quanti sono stati complici o inerti nel tempo della devastazione che è alle nostre spalle? Si sta parlando non di semplici errori, ma di vere e proprie gravi responsabilità.Colpe collettive, diceva Dossetti, non limitate ad attori politici e sociali, ma alla comunità cristiana tutta, a cominciare da chi, in essa, porta le più alte responsabilità di guida e  che ha largamente omesso un compito di discernimento, di illuminazione delle coscienze e di vigilanza cristiana. Se, nell’immediato secondo dopoguerra, i cattolici assunsero un indiscusso protagonismo, ciò è stato possibile perché essi potevano vantare una relativa distinzione di alterità rispetto al regime. Oggi, i cattolici come soggetto collettivo, hanno le stesse credenziali? Seconda provocazione: nella fase tormentata  in cui si è cercato di scongiurare il fallimento dell’Italia , un ministro attivissimo ha proposto la cancellazione delle pensioni di reversibilità e dei sussidi agli invalidi ossia il sostegno alle vedove e alle persone più deboli. Attenzione, qui  non si parla di abusi, ma della più elementare rete di protezione ai più deboli tra i deboli. Ma per i poveri,le vedove,gli  orfani, il Vangelo non proclama un’attenzione speciale, nominandoli espressamente? Bene: non una parola si è levata da parte delle gerarchie ecclesiastiche! Mi domando: forse si fa una lettura selettiva del Vangelo? E ancora........non c'è una vistosa sproporzione tra l’esorbitante enfasi posta sulle cosiddette questioni etiche e sui principi non negoziabili (spesso arbitrariamente selezionati) e la distrazione su fronti altrettanto obbliganti una genuina coscienza cristiana?  E se oggi dovessimo misurare  il disastro prodotto da un ciclo politico, è giusto, è utile associarsi ai protagonisti di tale disastro? Per fortuna, in questo tempo di confusione e di contaminazione, non un ecclesiastico ma un laico cristiano, un maestro del cinema come Ermanno Olmi, è intervenuto con un  film che, come già con il precedente Cento chiodi, ha voluto richiamare i cristiani al primato del Vangelo della carità, contro ogni umano calcolo. Si tratta di un appello alla libertà e ai semplici messaggi del Vangelo, con cui comprendiamo che non servono le prediche se non abbiamo azioni e comportamenti conseguenti! 

Nessun commento:

Posta un commento