domenica 2 giugno 2013

Siamo ormai nell'Età dei Diritti?

Alcune domande sul diritto alla cittadinanza oggi

La prima...il filosofo Habermas afferma che, con il deperimento del ruolo dello Stato-Nazione, siamo ormai entrati nella "Costellazione post-nazionale"! E' possibile quindi oggi sperare in una nuova idea di cittadinanza se, in questa fase storica, si dovessero trovare nuovi termini di riferimento a cui collegare un nuovo senso di appartenenza?

La seconda....In considerazione del fatto che l'attuale Teoria Costituzionale vede ormai nello Stato non solo un apparato di tutela del soggetto ma anche uno strumento di garanzia dei diritti dell'uomo e del cittadino, sarà possibile ricondurre tutto al valore "assoluto" della persona, proprio secondo la visione kantiana?

La terza..........Immaginando di ridurre il peso dell'appartenenza nell'idea di cittadinanza, allorquando si definisce la formulazione dei diritti, sarà possibile andare fuori dal quadro storico-geografico dello Stato-Nazione e quindi riproporre i diritti (compresa la cittadinanza) come "universali" diritti dell'uomo, a cui attribuire inevitabilmente una "positività" sovranazionale?

Ma il quesito di fondo è......    oggi sarà mai possibile inventare una nuova e unitaria idea di soggetto....cittadino del mondo...che, come quella che si formò nell'Età Moderna (dal cittadino-suddito al cittadino-uomo), possa riuscire a comprendere in sè, non solo l'attuale processo di ridefinizione dei "classici" diritti (civili, politici e sociali), ma anche l'insieme dei "nuovi" diritti ( quello di genere, di razza, del vivente non umano ecc.)?

Se dovesse avvenire tutto questo, saremmo davvero ad una svolta epocale, si aprirebbe davvero quella che Norberto Bobbio alla fine degli anni '80  indicava come l'Età dei Diritti!

Nessun commento:

Posta un commento