lunedì 10 febbraio 2014

MONOLOGO SUL CAFFE'....... di Eduardo De Filippo

PASQUALE  (beatamente seduto fuori al balcone di sinistra, ha disposto, davanti a  sè, un'altra sedia con sopra una guantiera una piccola macchinetta da  caffè napoletana, una tazzina e un piattino. Mentre attende che il caffè  sia pronto parla con dirimpettaio prof. Santanna ) A noialtri  napoletani, toglierci questo poco di sfogo fuori al balcone... Io, per  esempio,; a tutto rinuncierei tranne a questa tazzina di caffè, presa  tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell'oretta di sonno che  uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con mani.  Questa è una macchinetta per quattro tazze, ma se ne possono ricavare  pure sei, e se le tazze sono piccole pure otto per gli amici... il caffè  costa cosi' caro... (Ascolta, poi) Mia moglie non mi onora queste cose  non le capisce E' molto piu' giovane di me, sapete, e la nuova  generazione ha perduto queste abitudini cbe, secondo me, sotto un certo  punto di vista sono la poesia della vita; perchè, oltre a farvi occupare  il tempo, vi danno pure una certa serenità di spirito. Neh, scusate Chi  mai potrebbe prepararmi un caffè come me lo preparo io, con lo stesso  zelo... con la stessa cura Capirete che, dovendo servire me stesso,  seguo le vere esperienze e non trascuro niente... Sul becco... lo vedete  il becco? (Prende la macchinetta in mano e indica il becco della  caffettiera) Qua, professore, dove guardate? Questo... (Ascolta) Vi  piace sempre di scherzare.... No, no... scherzate pure... Sul becco io  ci metto questo coppitello di carta... (Lo mostra) Pare niente, questo  coppitello ci ha la sua funzione... E gia' perchè il fumo denso del  primo caffe' che scorre, che poi e il piu carico, non si disperde. Come  pure, professo', prima di colare l'acqua, che bisogna farla bollire per  tre o quattro minuti, per lo meno, prima di colarla dicevo, nella parte  interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino  di polvere appena macinata piccolo segreto! In modo che, nel momento  della colata qua, in pieno bollore, gia' si aromatizza per conto suo.  Professo' voi pure vi divertite qualche volta, perchè, spesso, vi vedo  fare al vostro balcone a fare la stessa funzione. (Rimane in ascolto) E  io pure. Anzi, siccome, come vi ho detto, mia moglie non collabora, me  lo tosto da me... (Ascolta) Pure voi, professo' ?.... E fate bene...  Perchè, quella, poi, è la cosa piu difficile: indovinare il punto giusto  di cottura, il colore... A manto di monaco..... Color manto di monaco. é  una grande soddisfazione ed evito pure di prendermi collera, perchè se,  per una dannata combinazione, per una mossa sbagliata, sapete... ve  scappa 'a mano o' piezz' 'e coppa, s'aunisce a chello 'e sotto, se  mmesca posa e ccafè... insomma, viene una zoza ... siccome l'ho fatto  con le mie mani e nun m' 'a pozzo piglia' cu nisciuno, mi convinco che è  buono e me lo bevo lo stesso. (II caffè ormai è pronto) Professo', è  passato. (Versa il contenuto della macchinetta nella tazza e si dispone a  bere) State servito?... Grazie. (Beve) Caspita, chesto è cafè...  (Sentenzia) é ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice  un uomo: una tazzina presa tranquillamente qui fuori... con un  simpatico dirimpettaio... Voi siete simpatico, professo'... (Seguita a  bere) mezza tazzina me la conservo, me la bevo tra una sigaretta  l'altra. (Accende la sigaretta. al professore che gli avrà rivolto  qualche domanda) Come?.... Non ho capito. (Rimane in ascolto) Aaah...  si', si'... Niente, professo'! Io lo dissi: sciocchezze. Non ho mai  creduto a questo genere di cose, se no non ci sarei venuto ad abitare.  Oramai sono sei mesi che sto qua, qualche cosa avrei dovuto vederla  (Ascolta c. s.) E che vi posso dire.... Non metto in dubbio quello che  voi mi dite, ma, in questa casa, posso garantirvi che regna la vera  tranquillità. Tutto quello che voi vedete sul terrazzo, sul cornicione,  fuori ai balconi... a me non risulta, Si, quello che posso dire è che,  da quando sono venuto ad abitare qua, le mie cose si sono aggiustate,  che questa casa mi ha portato fortuna, che se avessi richieste di  camere, la pensione potrebbe già funzionare, ma fantasmi, come fantasmi,  è proprio il caso di dire: neanche l'ombra!

Tratto da "Questi Fantasmi" di Eduardo De Filippo

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